Adinolfi paragona i gay ai killer, sostenendo che la Chiesa non debba accettarli


Mario Adinolfi dice che lui non ha dubbi riguardo al fatto che l'omosessualità vada ritenuta sbagliata. A detta sua, il dio di Putin e di Orban sarebbe un essere malvagio che proverebbe disgusto davanti all'amore tra due persone dello stesso sesso e si compiacerebbe davanti ai gruppi organizzati che fanno denaro facile vendendo odio contro il prossimo.
La sua tesi è che a rendere l'omofobia un dogma di fede dovrebbero essere le imbarazzanti frasi che Ratzinger fece aggiungere al catechismo della chiesa Cattolica. Frasi che lui stesso ammette siano inserite insieme alla condanna dei divorziati, anche se poi non pare lui si sia fatto molti problemi a consumare il suo secondo matrimonio visto il suo asserire che le figlie avute dalla sua seconda moglie sarebbero frutto del suo sperma.
E se si sa che lui cita i divorziati per negare l'omofobia delle sue parole, resta evidente l'assurdità del suo voler mettere sullo stesso piano una caratteristica naturale ad una scelta personale. Adinolfi ha deciso di divorziare, non è nato divorziato. Quindi sarebbe un po' strano che Dio farebbe nascere delle persone "sbagliate" solo perché si divertirebbe a vederle rese vittima delle angherie e le violenze dell'Adinolfi di turno:



Interessante è come l'eterosessualista romano si premuri di insultare qualunque prete osi mettere in subbio il suo sostenere che Dio sarebbe un'entità sadica e malvagia che farebbe nascere persone gay solo per vederle discriminate.
Non merita alcun commento il suo paragonare i gay ai killer. Anche perché, se pariamo di morti, potremmo ricordargli che è la professoressa che lui insultava in diretta televisiva ad essere stata spinta al suicidio.
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