Il leghista Pillon torna a chiedere torture psicologiche alle donne in forte forte stress emotivo


Pare abbastanza evidente che il leghista Simone Pillon ambisca alla radicalizzazione della società, sognando un regime in stile talebano in cui il maschio di estrema destra possa usare la forza per imporsi sui corpi delle donne e costringerle a subire le loro pretese. Ciò spiegherebbe perché sia impegnato a promuovere l'aberrante proposta di legge ideata da Giorgio Celsi (di Ora et Lavora e di Provita Onlus) che vorrebbe obbligare i medici a vessare e ricattare moralmente delle donne già in forte stress emotivo. E ciò ci potrebbe anche spiegare perché la destra voglia cancellare il reato di tortura:



Pillon mostra anche uno di quei camion vela che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus è solita usare per imporre manifesti che violano le comuni regole in termini di rispetto della dignità umana e del rispetto delle libertà personali.
Naturalmente Pillon non parla di quanti siano stati i feti abortiti prima del 1978, magari con l’aggiunta della morte della madre. E neppure ci parla di quante donne suano rimaste sterili dopo un aborto clandestino o di quanti bimbi rimasti senza madre a causa di un aborto non sicuro o di un parto a rischio.
Lui omette tanti dettagli, quasi pensasse che l'interruzione di gravidanza sia un gioco e che lui possa giocare a quello che impone bambini alle donne. E così, da buon populista, preferisce offrire semploficazioni a temi complessi.
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