L'ira dell'evangelico contro Cappato è un motivo in più per vorarlo


Vorremmo far notare al pastore evangelico Luigi Carollo che lui non manderà al Senato proprio nessuno, dato che le elezioni si terranno in un'altra regione. E se probabilmente rientra nel reato penale di diffamazione aggravata il fatto che l'evangelico si permetta di etichettare Marco Cappato come uno "stacca spine", non ci stupisce che lui sogni politici di estrema destra che costringano i malati terminali a subire atroci torture contro la loro volontà. Forse non ha ben compresi quanto scritto nei Vangeli, dato che chi frustava Gesù non era certamente un eroe biblico quanto lui sostiene fosse quel Lot che per fare dispetto ai gay fece stuprare le sue figlie.
Potremmo poi fargli osservare che anche Gesù invocò l'eutanasia dalla croce, chiedendo a Dio di farlo morire. Se ai tempi ci fosse stato Carollo, forse lui avrebbe preteso l'uso di farmaci che prolungassero ulteriormente il calvario di Cristo.

Non pare andare meglio con le curiose priorità del pastore Carollo, dato che l'evangelico sostiene che il rappresentante politico andrebbe scelto sulla base di tre principi: deve ignorare il volere dei malati, dovrebbe opporsi al diritto di scelta delle donne approvato per via referendaria e dovrebbe odiare le famiglie dei gay quasi quanto le odia lui:



Tato evidenzia perché bisognerebbe votare Cappato. Se mai Carollo dovesse contrarre una malattia mortale, Cappato non ha alcuna intenzione di imporgli le sue scelte e Carollo potrà soffrire quanto vorrà. Se la moglie di Carollo resterà incinta, Cappato non ha alcuna intenzione di vietargli di non abortire. E se Carollo vorrà sposare altre donne, Cappato non gli farò problemi.
Di contro, in quella sorta di regime che Carollo auspica, ogni persona verrebbe costretta con la forza a subire la volontà di Carollo sui propri corpi. Bisognerebbe costringere i malati a soffrire inutilmente per farlo felice. Bisognerebbe imporre che possa essere sposato solo il partner sessuale che è espressione della sua libido. E la donna andrebbe costretta con la forza a partorire, sempre che non acquisti quel libricino in la ministra Rocella di Fratelli d'Italia in cui si spiegava come procurarsi un aborto a rischio della propria salute.
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