De Carli continua a calpestare il cadavere di Giulia Cecchettin


Mirko De Carli, in qualità di esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi e di consigliere comunale a Riolo Terme, non ha mai nascosto la sua simpatia per il patriarcato e per la sottomissione femminile. Ma sinceramente suscita un certo orrore vederlo capace di stuprare il cadavere di Giulia Cecchettin per la sua becera propaganda.
Se non è chiaro perché De Carli si senta giudice supremo investi6to dal diritto di emettere sentenze contro il pensiero altrui, è scegliendo il termine "putt*nata" in quella sua abitudine a definire "putt*ne" le donne che De Carli scrive



No, caro signor De Carli. La povera Giulia non meritava che un signore coinvolto in vari processi per truffa stuprasse il suo cadavere in difesa dell'ideologia che hanno condotto alla sua morte. E sarà che De Carli deve recitare il copione del maschilista che difende la violenza sulle donne e che nega che il patriarcato sia frutto di violenze ed oppressioni, ma che lo faccia turando in ballo una vittima non è accettabile.

A dargli ragione arrivano i proseliti del pastore Luigi Carollo, dove De Carli è solito organizzare comizi politici sostenendo che Dio voglia più omofobia e sessismo:



Sinceramente non è chiaro come questa gente riesca a non provare vergogna nello scrivere simili frasi, come è interessante che si sentano chiamati in causa quando qualcuno condanna il patriarcato.
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