Il pastore Carollo torna ad insultare le donne trans, dicendosi fratello di Jacopo Coghe
Il problema non sono tanto le aberranti idee espresse pastore evangelico Luigi Carollo, ma il suo impegno nell'incitare alla violenza i suoi proseliti attraverso parole che hanno unico scopo di offendere denigrare l'identità stessa degli altri. Infatti è molto offensivo il fatto che lui si ostini a parlare al maschile delle donne trans, quasi come se offenderle lo facesse sentire felice.
In quella sua abitudine a dire tutto ciò che Provita Onlus gli dice di dire, attacca la pugile transfobica che si è ritirata da un incontro perché si è inventata che le atlete transessuali sarebbero più forti, anche se la sua federazione sportiva dice l'opposto. Ma ovviamente Carollo crede ciecamente alla versione che più gli è utile per incitare odio:
Ovviamente Carolo cerca anche di diffondere la storiella del fantoma6tico "ordigno esplosivo" che Coghe sostiene sia stato introdotto nella sede della su organizzazione forzanovista sotto l'occhio degli agenti presenti, approfittandone per dichiararsi fratello del portavoce dell'organizzazione di Forza Nuova che si oppone ai diritti delle donne e incita discriminazione verso i gay:
Curioso è come sostenga che quello sarebbe un "attacco" a chi "la pensa diversamente". Peccato che Coghe non la pensi diversamente, ma pretenda di imporre leggi che impongano il suo volere sui corpi degli altri. Infatti costringere una donna a partorire non è un "pensiero", come non è certamente un "pensiero" il suo invocare la sistematica discriminazione degli studenti lgbt nelle scuole attraverso violenti manifesti esposti per le strade di Roma.
Ovviamente Carollo non ha mai espresso alcuna solidarietà agli adolescenti spinti al suicidio dal bullismo omofobo. Non ha mai condannato chi uccide i gay e sesso ha incoraggiato i genitori omofobi ad atteggiamenti che la statistica indica come provata causa di morti evitabili.