Toh, il fantomatico "ordigno" di Pillon non è mai esistito


La fantomatica "bomba" che Simone Pillon sosteneva fosse stata trovata nella sede dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus è diventata una molotov durante la notte. Ma ancora non spiega in che modo sostenga che le perfide donne che avrebbero offeso Coghe manifestando contro la violenza di genere sarebbero entrate in locali chiusi da serrande durante un presidio di agenti di polizia pretesi dall'organizzazione di estrema destra a spese nostre. Infatti la Meloni ha tolto il 70% dei fondi ai centri antiviolenza ma pare avere sempre soldi per le organizzazioni forzanoviste che cercano pretesti per fare vittimismo.

In difesa di un Jacopo Coghe che vuole imporsi sulle donne, il leghista Pillon sostiene che le donne siano cretine e che attentino al corpo dei maschi che le vogliono dominare:



Se è poco credibile una storiella che cambia ogni giorno, speriamo che sia vero che la Digos stia indagando. Magari scopriremo che il presunto "attentatore" sia lo stesso di Belpietro, il quale si spedì da solo dei proiettili per simulare false minacce. Infatti pare poco probabile il loro dire che le perfide donne abbiano messo fantomatiche bombe e poi siano andate a manifestare dove loro sostengono ci sarebbe dovuta essere un'esplosione.

Nella giornata di ieri, Coghe, Malan e Pillon diffusero false notizie parlando di "marchingegno", "ordigno" ed "attentato terroristico". E sinceramente diventa difficile credere ad una versione che cambia ogni mezz'ora ed è stata ideata dai creatori della truffa "gender", i quali dicono di vedere complotti davanti a chi difende la propria identità sessuale o i propri diritti.

In difesa dell'assassino di Giulia Cecchettin, Pillon sostenne che davanti alle centina di donne massacrate da uomini la responsabilità fosse dei singoli. Contro le donne invita a condannare 500 mila manifestanti per fatti non accertati di cui lui incolpa chiunque non voglia farsi comandare da Coghe. Quando si dice la coerenza...
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