Il Giornale spalleggia l'ennesimo attacco di Provita Onlus alle donne


Jacopo Coghe ama fare vittimismo, sostenendo che lui si sentirebbe vittima di chi osa contestare il suo chiedere leggi che impongano il suo volere agli altri. E così, dopo aver accusato le femministe di un fantomatico "attentato terroristico" alla serranda della sua organizzazione forzanovista, oggi mendica visibilità inventandosi che le opera d'arte di una celeberrima street artist sarebbe da ritenere un "raid" ai danni di estremisti che fanno soldi facili aggredendo i diritti di gay e delle donne.
Naturalmente pare felice che Il Giornale abbia dato visibilità alle sue mistificazioni e che il quotidiano di cui Nicola Porro è vicedirettore si sia offerto di aiutarlo ad incitare odio contro le donne che rivendicano diritti:



Nell'articolo, a firma di quella solita Francesca Galici che non pare voler perdere occasione di promuovere omofobia, si legge:

La sede di Pro Vita e Famiglia di Roma è stata presa nuovamente d'assalto dalle femministe un tanto al chilo, che fanno dell'integralismo ideologico la propria cifra stilistica. Dopo l'assalto subito durante la manifestazione contro la violenza sulle donne, che ha visto impiegato un discreto numero di poliziotti a tutela della sede per evitare danni peggiori, nelle scorse ore la serranda è stata nuovamente vandalizzata. Le scritte violente contro l'organizzazione che opera a tutela della vita in tutte le sue forme furono cancellate in fretta e furia dall'amministrazione di Roma Capitale, mentre è ancora in corso l'indagine per risalire agli autori del lancio di un ordigno incendiario che ha rischiato di distruggere completamente la sede e di fare enormi danni.

In realtà il fantomatico "ordigno" era un portacandele privo di innesco che mai sarebbe potuto esplodere. Inoltre non ci risulta sia mai stato accertato che quella bottiglia sia stata gettata all'interno della sede, dato che la ricostruzione è affidata unicamente alla versione di quel Jacopo Coghe che tanto ricorda quando la polizia portò una falsa molotov dentro la scuola Diaz.
Inoltre non ci non risulta che la polizia sia servita a difendere l'organizzazione fondata da quel Roberto Fiore che assaltò per davvero la Cigl, provocando dei veri danni e non semplici contestazioni. Ed affermare che Provita "difenderebbe" la famiglia perché istiga odio omofobico e la sistematica discriminazione dei figli altrui non può essere presentato come un dato di fatto, anche se Jacopo Coghe ama ripetere quello slogan.
Interessante è anche come la Galici non racconti fatti, ma si faccia promotrice di ogni teoria di Jacopo Coghe, comprese le sue lamentele per un Comune che ha sistemato a spese di contribuenti le sue orribili serrante raffiguranti feti usati contro i diritti delle donne.

A quel punto, la Galici usa la religione cattolica per istigare odio, sostenendo che sarebbe offensivo pensare che Dio non sia omofobo e malvagio come lo dipinge Coghe. E naturalmente attacca le famiglie gay, tacendo sui figli nati mediante GpA da quell'Elon Musk che a loro pare piacere molto:

Questa mattina, vigilia del Santo Natale, è apparso un murale della street artist Laika composto da diversi disegni, che ritraggono una reinterpretazione della natività. In una prima parte è stata rivista la natività di Gesù, con due Madonne al posto di Maria di Giuseppe. Una lettura femminista che cancella del tutto la figura del falegname dal quadro della navità, per continuare a sostenere la gravidanza surrogata e l'ideologia delle famiglie rainbow, intervenendo anche su una rappresentazione sacra per la religione cattolica e per i credenti. Un'offesa alla religione che viene perpetrata ormai da tempo, senza quel rispetto che però di pretende dall'altra parte.

Insomma, la vittima dovrebbe avere rispetto dell'aggressore. E la religione va stuprata per propaganda anticristiana, così che gli elettori di destra siano incoraggiati alla discriminazione, contro le donne che difendono il loro diritto di scelta o di gay che non tacciono davanti agli omofobi.

L'evidente obiettivo è quello di sdoganare organizzazioni di estrema destra che in altri periodi storici sarebbero state sciolte dalla Questura. E intanto Coghe incita all'odio proseliti che scrivono:





Quindi Coghe stampa manifesti che invitano alla discriminazione dei gay, eccita violenti che definiscono "pervertiti" gli omossessuali, aggredisce i diritti delle donne e poi fa pure la vittima? E i suoi hanno pure la sfacciataggine di dire che i violenti sarebbero gli altri?
Se è vero che Salvini e Maloni investono molte energie nel fomentare odio verso la sinistra, non pare un vanto il fatto che i loro elettori diano per scontato che leghisti e meloniani siano necessariamente omofobi e contrari ai diritti delle donne. E chi sarebbe a toccare le loro famiglie dato che, sino a prova contraria, sono loro a voler negare diritti alle famiglie altrui?
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