La destra guarda con ammirazione agli africani, ritenuti esempio di omofobia


All'improvviso, gli odiati africani sono diventi l'idolo delle destre e Paesi come il Camerun, il Ciad e la Nigeria vengono ora presentati come esempi da cui trarre ispirazione. Il Motivo? Sono omofobi quanto le lobby integraliste nostrane.
In particolare, i ciellini al soldo di Riccardo Cascioli paiono letteralmente eccitasti dal porporato africano che non vuole benedire i gay, intenzionati a sostenere che un Dio malvagio farebbe nascere i gay al solo fine di chiedere a Cascioli di perseguitarli e di vantarsi di quanto a le donne lo eccitino sessualmente:



L'idolo di Cascioli è un tizio che sosti4ene che il senso della religione cristiana sia la sistematica discriminazione di chi non corre dietro alle ragazzine:



nella sua lettera, diffusa dal sito ciellono, il porporato africano cerca di sostenere che i gay dovrebbero essere ritenuti malvagi, degni di ingiusta persecuzione da parte di omofobi che si appellano al Catechismo modificato da Ratzinger per "giustificare" tale violenza:

Semplicemente rispondiamo con la Parola di Dio e con il magistero e l’insegnamento tradizionale della Chiesa. (…) Con il Catechismo della Chiesa Cattolica (2357), possiamo quindi affermare: « L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura (cf Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1Cor 6,10; 1Tm 1,10), che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che ‘gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati’ (CDF, dichiarazione ‘Persona humana’ 8). Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita.
Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati”. Qualsiasi approccio pastorale che non richiamasse questa verità oggettiva verrebbe meno alla prima opera di misericordia che è il dono della verità. (…) Ma un discepolo di Gesù non può fermarsi qui. Di fronte alla donna adultera, Gesù fa opera di perdono nella verità: « Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più » (Gv 8,11). Offre un cammino di conversione, di vita nella verità.
La dichiarazione “Fiducia supplicans” scrive che la benedizione è invece destinata alle persone che « mendicano che tutto ciò che di vero di buono e di umanamente valido è presente nella loro vita e relazioni, sia investito, sanato ed elevato dalla presenza dello Spirito Santo. » (n. 31). Ma cosa c’è di buono, di vero e di umanamente valido in una relazione omosessuale, definita dalle Sacre Scritture e dalla Tradizione come una depravazione grave e “intrinsecamente disordinata”? (…) L’unica cosa da chiedere alle persone che vivono una relazione contro natura è di convertirsi e di conformarsi alla Parola di Dio.

Insomma, il porporato africano ha la pretesa di decidere che Dio dovrebbe esse malvagio perché a lui piace immaginarselo così. Ed è curioso che la sua ira si abbatta contro chi si ama, non contro chi perpetra il male aizzato dalle sue parole.
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