Il leghista Pillon tora a schiumare contro le libertà personali


L'ex senatore leghista Simone Pillon appare molto noioso. Se è evidente lui sogni un'Italia di estrema destra in cui trionfi l'omofobia e in cui tutte le donne siano costrette a subire il suo volere sui loro corpi, buon populista preferisce non svelare i suoi reali scopi. E così di inventa che non discriminare poterebbe a distruggere l'identità del maschio eterosessuale bianco di destra, che la famiglia eterosessuale sarebbe minacciata se altre famiglie non verranno ritenute inferiori e tutto il resto del corollario. E già che c'era, cita a caso Soros dato che si sa che il fascista medio ha la bava alla bocca se si citano gli ebrei.



Aberrante è che il senatore si inventi che non costringere i malati terminali a soffrire contro la loro volontà significherebbe ritenerli "inutili", peraltro dimenticandosi che è il suo partito a negare cure mediche statali a molte persone che vorrebbero accedere alla sanità. E tutto questo perché lui non vuole che la cannabis sia legalizzata mentre Morrisi si fa pizzicare a far uso di droghe ben più pesanti durante le sue orge a base di escort extracomunitari.

Magari, al posto di dare falsa testimonianza contro gli altri, potrebbe spiegarci se il mondo di POllon, Salvini e Meloni è basato sui manganelli con cui picchiare chi esprime idee a loro sgradite. Sull'usare la magistratura per limitare il diritto di parola o sul premiare con poltrone in vigilanza Rai chi è stato condannato in via definitiva per peculato.
Commenti