L'orrore dei centri russi che prometteno "cure" dall'omosessualità


Nella Russia che tanto piace a Pillon e a Coghe, c'è chi viene costretto a pagare dei soldi per farsi torturare. Sono infatti almeno 12 le organizzazioni private che chiedono dai 10.000 ai 130.000 rubli al mese ai gay che si sottopongono a fantomatici “trattamenti di riabilitazione per comportamenti sessuali deviati”.
In quei centri, tutti rigorosamente vicini a gruppi religiosi, si impongono protocolli abusanti e antiscientifici a pazienti che molto spesso vengono costretti a sottoporvisi. A persone sane vengono imposte vere e proprie torture psicofisiche, spesso su iniziativa dei familiari.
“Non avrei mai pensato di poter essere rapita –racconta una ragazza a Настоящее Время– mi hanno mischiato un farmaco antipsicotico nell'acqua, mi hanno legata al letto. Mi hanno detto ‘non sei transgender, hai una malattia mentale’. Tante volte ho perso conoscenza dalle botte che mi davano. Ci davano da mangiare solo se facevamo quello che dicevano loro, ci minacciavano che non ci avrebbero mai lasciato andare”.

L'inchiesta condotta dalla testata giornalistica Настоящее Время, si è concentrata soprattutto sul centro di riabilitazione ortodosso "Unquenchable Hope" di Mosca. Una fonte investigativa, fingendosi preoccupata per un parente ritenuto gay, ha contattato il centro e si è sentita promettere che lo avrebbero “curato” dall'omosessualità. Il loro metodo si basa sull'isolare le persone per sottoporle a sedute psicologiche e a sessioni di preghiera, intermezzate da continuo abusi fisici e psicologici. Il costo è di 50.000 rubli mensili.
C'è poi il gruppo religioso “Real” di Mosca che preferisce imporre una rigorosa proibizione della pornografiae della masturbazione, punita anche in questo caso con abusi fisici e psicologici. È inoltre previsto che ogni forma di interazione tra i partecipanti avvenga esclusivamente sotto il controllo di un mentore.
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