Il pastore evangelico Luigi Carollo dichiara "guerra" alle libertà personali
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Se al pastore Carollo venisse un accidente, sarebbe doveroso garantire che non gli sia risparmiato un solo secondo di agonia, esattamente così come lui sostiene di desiderare.
Ma se il pastore è libero di decidere di poter soffrire come un cane perché lui spera in un miracolo, non si capisce con quale diritto dica che bisognerebbe costringere gli altri a fare altrettanto contro la loro volontà. E di certo non è "un momento d'ansia" una situazione che i medici hanno ravvisato non possa migliorare.
Dichiarato che lui fa la "guerra" ai dritti civili e alla libertà di scelta altrui, il pastore pare scegliere termini bellici che rievocano i peggiori orrori della storia, affermando che lui cercherà di costringere gli altri a fare ciò che vuole lui:
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Se Carollo promette "cure" agli incurabili, pare ingiusto che Wanda Marchi sia finita in carcere e che lui sia ancora a piede libero. Perché lui potrà sperare in tutti i miracoli che vuole, ma non può costringere gli altri a fare lo stesso. E dire che esisterebbero "cure" a malattie incurabili significa abusare della credulità.
Lui faccia quel che crede, ma la smetta di rompere le scatole a chi non la pensa come lui.