La telefonata della Meloni alla Rai: «Dovevate farne una questione di soldi»


Pare gravissimo che la presidentessa Meloni abbia chiamato i dirigenti della Rai per dettare la linea dell’attacco a Scurati, mostrando come ormai la libertà di espressione sia sotto attacco e la televisione pubblica sia diventata un suo organo di propaganda.
Sul tema, Roberto Saviano ipotizza che la signora Meloni «stia costruendo il Paese ispirandosi a Orban, a quella forma di democrazia illiberale. Lo può fare grazie a opposizioni molto deboli e divise, e grazie alla parcellizzazione dei media. L’opinione pubblica in mano agli influencer, come la stessa Meloni, genera cattiva informazione. Nell’indistinto dei social, l’informazione perde di qualità e di approfondimento. E questo ha permesso una dinamica di perenne populismo, che coinvolge anche l’opposizione, perché il populismo di sinistra è il vero grande alleato di questo governo».

Nel caso specifico, Giorgia Meloni avrebbe chiamato il direttore generale Giampaolo Rossi e Paolo Corsini, chiedendo loro perché la motivazione della questione economica non sia emersa subito lasciando spazio alle tanto criticata ‘ragioni editoriali’ in merito alla censura del monologo per il 25 aprile di Scurati. E l'elenco de censurati starebbe crescendo:



Plaude Nicola Porro, che a Max Del Papa fa dire che sarebbe giusto far tacere chi non la pensa come loro perché a loro starebbero sulle scatole (anche se il termine scelto da loro è ovviamente molto più scurrile) quelli di sinistra:





Non va meglio con Fratelli d’Italia, che sfodera un atteggiamento infantile per sfottere chi si indigna per le loro censure:



Probabilmente neppure i bambini alle scuole elementari si comportano così... che imbarazzo.
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