La vuota retorica sulla famiglia di Pillon


Ogni volta che il leghista Pillon usa il termine "sinistri" per denigrare milioni di cittadini che osano dissentire dal suo pensiero unico, sottolinea la sua incapacità al rispetto. E fa sorridere dica che la famiglia sarebbe cosa di destra, rappresentata da Salvini (divorziato e con figli avuti da donne sempre diverse), Meloni (separata dal compagno non sposato) o Musk (che ha ingravidato dipendenti e ha collezionato mogli):



Ovviamente "sinistri" non c'entrano nulla, così come è ovvio che nessuno stia "attaccando" nulla. Semplicemente esiste il diritto di avere opinioni sulla propria famiglia, che possono anche essere negativi.
Pillon vuole forse vietarci il diritto alle opinioni? Vuole che si dica che la famiglia sia "amore" anche quando papà stupra le figlie, magari sperando in quella sua "alienazione parentale" con cui la Lega avrebbe rischiato di garantire impunità a tanti genitori pedofili?
Notevole è anche l'osservazione con cui Pillon riduce la famiglia ad un escamotage per evadere le tasse. Insomma, l'amore si misurerebbe in euro risparmiati, ma solo quando non è un genitore gay a chiedere che i figli abbiano diritto all'eredità (e a tanti altri diritti da cui Pillon vorrebbe privare quei minori).

Ovviamente infastidito dal 25 aprile, Pillon ha cercato anche di sostenere che sia "antisemitismo" ritenere sia ingiusto massacrare la popolazione palestinese. Peccato che nessuno ce l'abbia con gli israeliani perché ebrei, ma le critiche sono alle loro bombe su ospedali e civili:



Non è che se un ebreo uccide qualcuno, non può essere criticato o saremmo davanti ad un caso di "antisemitismo". E benché meno "pro-Palestina" e "pro-Hamas" possono essere ritenuti sinonimi come tenta di sostenere lui. Se Pillon avesse coraggio delle sue idee, forse direbbe apertamente che lui sta contro i mussulmani a prescindere, ma sui social preferisce appellarsi alla truffa ideologica del falso "antisemitismo".
2 commenti