Porro e Facci rivendicano il presunto "diritto" di non essere antifasciti


Dato che la signora Meloni non si vuole dichiarare antifascista, Nicola Porro ci spiega che Facci si è fatto pagare da Angelucci per inventarsi che esisterebbero 7 buone ragioni per non dissociarsi dal regine fascista. Peccato non elenchi la più evidente, ossia che chi è fascista non vorrà mai dichiararsi antifascista:



L'articolo, allineato alla propaganda di destra, tenta di sdoganare il fascismo, praticamente sostenendo che in fondo sarebbe un pensiero come un altro. C'è chi pensa che l'ananas non stia bene con la pizza e chi vuole un duce che introduca leggi razziali. A loro dire, sarebbero due posizioni che praticamente meriterebbero il medesimo rispetto perché la legge vieta di ricostruire il partito fascista ma non di condividerne le atrocità.
Si inventano anche che non essere antifascisti non significherebbe essere fascisti. Peccato non esista un altro opposto: chi non è contro qualcosa deve quantomeno tollerarla o non ci sarebbe motivo per astenersi da una condanna.

Ma forse, Porro ci spiega perché non vogliano dirsi antifascisti mentre rvendicano l'uso del manganello contro chi manifesta idee a loro sgradite:



Naturalmente le parole che Porro atteibusce "alla polizia" sono in realtà dell'Fsp, ossia il sindacato di destra che è solito rivolgersi a lui per attaccare chiunque contesti le violenze degli agenti.
Commenti