Bergoglio ordina ai vescovi di discriminare i gay nei seminari: «C'è già troppa frociaggine»


Papa Francesco non si è accontentato di incoraggiare pregiudizi e discriminazione difendendo il suo ingiustificato divieto al sacerdozio per i gay contro il parere della maggioranza dei vescovi, ma è in occasione dell'assemblea della Cei che si sarebbe lasciato andare a termini volgari e inaccettabili, asserendo che nei seminari «c’è già troppa frociaggine».
Quindi non sollo pretende di imporre la sistematica discriminazione dei credenti gay, ma li insulta con termini che sarebbero inaccettabili anche detti da un camionista ubriaco. Infatti è evidente che un pontefice che decide si usare termini così altamente offensivi è un pontefice che rischia di armare violenze, pestaggi o omicidi, proseguendo la triste tradizione della chiesa nella promozione e della diffusione dell'omofobia.
Ma forse sarebbe stato inutile aspettarsi maggiore apertura da un signore in gonna che partecipa gli appuntamenti elettorali con cui Giorgia Meloni cerca di ottenere consensi attraverso un abuso della religione. Ancor più se si considera che è alla vigilia delle elezioni che Francesco ha deciso di farsi promotore delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale, mostrandosi allineato a tutta tutta quella parte politica di Meloni, Salvini, Roccella e Vannacci che vorrebbe perpetuare e aggravare un clima di ingiustizia sociale pur di accaparrarsi i voti degli intolleranti.
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