Il leghista Pillon torna ad abusare della religione per istigare odio verso i Pride


Come ogni anno, l'ex senatore leghista Simone Pillon ha cercato di usare la religione per istigare odio verso i Pride. Dopo essersi mostrato molto eccitato da un pontefice che parla di "frociaggine", oggi usa un singolo manifesto per invitare i suoi proseliti ad odiare interi gruppi sociali:



Noiosa è quella sua retorica basata sul sostenere che i gay dovrebbero essere "rispettosi" verso chi li insulta, mentre lui avrebbe ogni diritto di essere offensivo e irrispettoso perché leghista e carnefice. E non ci pare avesse problemi quando era il suo Salvini a sfoggiare magliette contro il Papa.
Ma se si tratta di istigare omofobia, lui visiona pruriginosamente ogni cartello per cercare diistigare singoli casi contro milioni di cittadini.

Inquietante è anche come sostenga che chi vota Vannacci vieterà la libertà di espressione e imporrà la sua ideologia ai figli altrui, anche se per difendere i crimini di Israele sostenne che la civiltà di un Paese andasse misurata sulla base di come i Pride potessero svolgersi liberamente:



Eppure oggi giura che i suoi figli andrebbero costretti a vivere in un regime più integralista di quello che lui sostiene meriti di essere bombardato perché di religione non cristiana.

Naturalmente Pillon cerca di usare l'omofobia per promuovere una destra che lui assicura sia nemica dei gay, ad iniziare da quel loro Vannacci che Salvini ha voluto premiare con un esorbitante stipendio pubblico perché autore di un libro profondamente razzista ed omofobo.
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