Il surreale vittimismo della destra
La destra ama il vittimismo, motivo per cui la stampa del leghista Angelucci cerca di fomentare odio contro gli antifascisti sostenendo che la povera consigliera di Fratelli d'Italia sarebbe vittima di "odio" perché malata. Peccato lo sia stata 11 anni fa:
La consigliera dice che le avrebbero detto: "Fascista, non voglio avere niente a che fare con te". Lei ne avrebbe dedotto che la critica fosse rivolta ai suoi cappelli rasati. E così, Il Tempo scrive:
Lorenza Amendola, consigliera comunale di 46 anni, racconta di essere stata bersaglio di accuse infondate e messaggi allusivi sui social che associano la sua testa rasata al fascismo. La donna, eletta con Fratelli d'Italia, denuncia un clima di ostilità basato su pregiudizi estetici.
Se pare più plausibile che il giudizio possa derivare dal partito di cui fa parte, la signora tira in ballo una malattia avuta 11 anni:
[...] la sua scelta di portare i capelli rasati è una questione personale e significativa. Undici anni fa, dopo una diagnosi di tumore, Lorenza decise di tagliare i capelli, come segno di gratitudine per la vita. La stessa scelta l'ha fatta tre anni fa, quando ha affrontato una ricaduta della malattia. Ogni volta, radersi la testa è stato un modo per ripartire da zero e ritrovare la forza di andare avanti.
Inizia così a ditre che le teste rasate e le camicie nere sarebbero libertà di espressione:
"Giudicare le persone dall'apparenza è assurdo", sottolinea la donna. "Indossare una camicia nera o avere i capelli corti non significa essere fascisti. Voglio essere libera di esprimermi come desidero, senza essere etichettata”. Lorenza è determinata a sfidare questi pregiudizi, non solo per sé, ma anche per chi potrebbe essere troppo fragile per sopportarli.
Forse anche quei gay che vengono diffamati dal suo partito vorrebbero essere liberi di esprimersi, ma evidentemente la signora non ritiene che gli altri dovrebbero poter godere della libertà che chiede per sé stessa.