La tragedia di Cutro poteva essere evitata. Salvini solidarizza con gli indagati


Secondo gli inquirenti, la tragedia di Cutro poteva essere evitata. Sotto accusa ci sono sei persone, tra Guardia di Finanza e Guardia Costiera, che avrebbero colpevolmente contribuito alla morte di 98 migranti. 35 di loro erano bambini.
I capi di imputazione sono di falso, omissione in atto d'ufficio e strage. Le maggiori responsabilità sarebbero attribuibili alla Finanza che, per motivi ancora oscuri, non avrebbe fornito alla Guardia costiera le indicazioni necessarie per far scattare i soccorsi.

Matteo Salvini, che all'indomani della tragedia si concesse uno scatenato karaoke in compagnia della Meloni, è già corso dai giornali di destra a dirsi dalla parte degli indagati:



Facendo leva sul suo consueto populismo, il ministro dei trasporti ha dichiarato: "Non solo rischiano ogni giorno la loro vita per salvare il prossimo, ma corrono addirittura il rischio di essere arrestati in caso di disgrazia. Il mio incondizionato sostegno ed il mio abbraccio a donne e uomini della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, così come a Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia di Stato e Locale ed ogni altra forza armata e dell'ordine".
Se è cosa nota che gli elenchi sono sempre piaciuti a Salvini, che in molteplici occasioni ha sopperitoall'assenza di argomentazioni con lunghi elenchi di categorie professionali, pare improprio voglia parlare di "tragedia" qualora dovessero emergere responsabilità nell'accaduro.
Strage di Cutro, chi sono i sei ufficiali indagati. Smontato il teorema della sinistra contro Meloni
Strage di Cutro, chi sono i sei ufficiali indagati. Smontato il teorema della sinistra contro Meloni

Anche Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, preferisce difendere gli accusati piuttosto che le vittime: "Solidarietà alla Guardia Costiera, alla Guardia di Finanza e a tutto il popolo in divisa coinvolto nella conclusione delle indagini sul naufragio di Cutro. Invece di ringraziare e rendere loro onore per l'impegno, la devozione e il sacrificio che ogni giorno dimostrano sul campo, facendo fronte alle situazioni più ardue, vengono indagati e colpevolizzati".
Peccato che quell'asserzione non corrisponda la vero. Ad essere colpevolizzato è solo chi poteva agire e, per motivi non noti, ha scelto di non farlo.
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