L'ossessione della destra per Ilaria Salis

La destra non ha problemi quando sono i loro parlamentari a risultare indagati o condannati in via definitiva. E plaude quando un ministro indagato per sequestro di persona intitola un aeroporto ad un pregiudicato. Ma poi incitano i loro estremisti all'odio perché una cittadina ingiudicata (e dunque innocente) si occuperà di giustizia:

Dato che insultare la Salis è sport nazionale per i leghisti, Morelli scrive:

Ovviamente la Salis non ha mai detto quello che il leghista gi attribuisce, ma ha semplicemente affermato che: «Ho fatto esperienza sulla mia pelle della logica punitiva e vendicativa del carcere. […] Credo che occorra mettere radicalmente a critica il sistema carcere e ripensare dalle fondamenta i modi di risolvere i rapporti di ingiustizia della società».
Eppure anche la cricca di Cascioli tenta di rilanciare quella mistificazione, con quel Tommaso Scandroglio che voleva vietare i funerali ai gay pronto a scrivere:

E subito tira in ballo i migranti, che lui bolla come "clandestini" da rimpatriare:

E l'articolo si chiude asserendo che i poveri "fascisti" sarebbero discriminati:

Dato che quando c'è da spargere odio, Nicola Porro è sempre in prima fila, leggiamo pure:

Ed insulti arrivano anche dal partito leghista:

Peccato che gli insulti arrivino da un partito a cui i guai giudiziari non mancano:

Nei giorni scorsi la leghista Susanna Ceccardi difese il suo body-shaming alla Salis dicendo: "Quando si assume un ruolo nelle Istituzioni ci si deve presentare con rispetto delle stesse. Per me, l'abbigliamento della Salis e di Rackete nell'aula parlamentare è stato un segno di mancanza di rispetto verso i cittadini". Peccato che lei si conciasse così:

Il Tempo si inventa pure che il loro Swnaldi avrebbe «disintegrato» la Salis, in quel gerco di estrema destra incentrato sul sostenere che loro "asfalterebbero" e "cucinerebbero" tutti:
