Il leghista Pillon elogia gli insulti di Musk alla figlia trans

Il leghista Simone Pillon pare estasiato dall'odio che il suo amatissimo Elon Musk continua a vomitare contro la figlia trans, che ha scelto di cambiare sesso quando aveva 16 anni. E per essere certo di risultare offensivo, il leghista si premura di parlare al maschile della figlia:

In realtà Jenna, oggi ventenne, è viva e sta benissimo. Ha solo la sfortuna di avere un padre incapace di accettare la sua identità di genere e che la definisce "una comunista convinta che ogni ricco sia malvagio".
Dato che l'importante è incitare odio, il leghista cita il fantomatico "gender" che tanto piace alla propaganda neofascista italiano, anche se il suo amato Musk preferiva un fantomatico "woke virus" che promette di combattere attraverso il controllo die social media. Ed è curioso si inventi che quei bloccanti verrebbero "imposti", dato che Musk firmò per concere a sua figlia di non soffrire come Pillon avrebbe voluto.
Ovviamente non esiste nessun virus della mentalità "woke", termine che indica la semplice volontà di prestare attenzione a non usare parole o compiere azioni discriminatorie verso qualsiasi gruppo di persone. Ma il termine ha ora assunto un'accezione quasi dispregiativa negli ambienti conservatori e di estrema destra.
Nel 2021, il loro Donald Trump dichiarò: "Woke is for loser", ovvero "essere woke è da perdenti". D'altronde la mancanza di rispetto è alla base della propaganda di chi vive di razzismo, omofobia, sessismo e discriminazione.