Porro continua a far leva sulla transfobia per difendere il sessismo linguistico
Nicola Porro ama sostenere che il rispetto sarebbe "dittatura" e non un principio garantito dalla legge. E dato che lui parrebbe nutrire un feroce odio verso i gay e un certo interesse economico nel compiacere gli omofobi, pubblica questa roba qui:
Tale Paolo Becchi cerca di aizzare gli omofobi dicendo che qualcuno vorrebbe "Imporgli" qualcosa e che esisterebbe una fantomatica "dittatura del gender". E nell'articolo scrive:
Se vuoi controllare una società la prima cosa che devi fare e controllare il suo linguaggio. Per prima cosa vanno eliminati termini considerati politicamente scorretti. Certo, è un lavoro lungo e ci vuole del metodo. Ma un caso recente fa capire la direzione in cui si sta andando. Penso alla recente sentenza della Cassazione (22 maggio 2023, n. 24686) con la quale di fatto si vieta in Italia l’uso della parola “clandestino” perché ritenuto discriminatorio. Bisognerà modificare tutti i dizionari della lingua italiana perché uno dei significati del vocabolo è proprio “chi ha passato una frontiera illegalmente”. Ma questi sono ancora i casi più semplici.
La sentenza citata ha rigettato i ricorsi presentati dalla Lega Nord, ribadendo i valori fondanti della nostra Costituzione e il rispetto della pari dignità degli esseri umani. In particolare, condannava l'abitudine dei leghisti a definire "clandestini" i richiedenti asilo, che in quanto richiedenti asilo non erano clandestini.
Quindi ci spiace per Porro, ma nessuno dovrà riscrivere alcun dizionario per stabilire che un richiedente asilo non è un clandestino, anche se nella loro retorica d'odio funzionavano meglio i termini dispregiativi.
L'articolo prosegue:
Per controllare una società vanno introdotte d’arbitrio nuove regole, come ad esempio, l’uso di asterischi e di schwa, in modo da essere “inclusivi” e rispettosi della “dimensione di genere”. È questa una tendenza diffusa, forse ormai irreversibile.
Beninteso, lungi da me voler discriminare qualcuno sulla base del sesso, come sulla base “di razza (!), di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (per riprendere alla lettera il testo dell’articolo 3 della Costituzione), ma discrimino qualcuno sulla base del sesso se dico che, dal punto di vista biologico, esistono due sessi anche se molteplici possono essere gli orientamenti sessuali delle persone? Perché devo essere costretto, ad accettare un’ideologia, l’ideologia del gender, e quindi credere che esistano più generi e più sessi e che si possa in qualsiasi momento passare da un’identità sessuale ad un’altra?
Ovviamente nessuno lo obbliga ad usare asterischi, è lui che odia chi li usa. E sinceramente sono solo i fascisti ritenere che il genere sarebbe "ideologia" solo perché a loro non piacciono le persone transessuali. Ed è indicativo irrida la costituzione per sostenere sia giusto discriminare chi non ha la sua stessa sessualità.
Inizia così a ingannare i lettori, raccontando una falsa teoria. Infatti il genere lo si ha dalla nascita e nessuno lo "sceglie" come sostengono loro:
L’ideologia del gender si basa fondamentalmente su questo: il sesso in natura non esiste, quello che esiste è solo il genere che ciascuno socialmente si costruisce come vuole. Insomma, tutt* nascono come esseri umani, poi col tempo un* decide di essere donna o uomo o di essere non binario e dunque di cambiare sesso durante la sua vita, anche più volte. Alla nascita si potrà solo “assegnare” il sesso che poi la persona crescendo potrà decidere di mantenere o modificare come crede. Un po’ come uno dei direttori della filiale inglese della Silicon Valley Bank che in certi giorni si presenta in ufficio vestito da donna e si fa chiamare “Pippa” e in altri giorni si veste da uomo e si fa chiamare “Philip”. Mah.
Se non è chiaro perché cerchino di far leva sull'odio verso le persone trans per contestare una lingua che mira semplicemente a non discriminare le donne, preferendo sempre il maschile, conclude:
Non ho niente in contrario a discutere con un sostenitore dell’ideologia gender, ma non vedo perché dovrei conformarmi ad un’ideologia che non condivido, modificando addirittura, come ora viene richiesto, il mio modo di parlare e di scrivere, che poi non è il “mio” modo, perché è semplicemente la mia lingua naturale che semplicemente rivendico di poter continuare a parlare, senza per questo voler discriminare nessuno.
E quindi, dato che lui contesta la natura, la gente dovrebbe farsi insultare e le donne dovrebbero essere chiamate al maschile perché lo dice lui?