Porro usa pure i morti di Scampia per denigrare Saviano


Ti pareva che Nicola Porro potesse risparmiarci suo solito piagnisteo populista. Dato che lui odia quel Saviano che ha denunciato la mafia ed ama quel Berlusconi che la Lega accusava di essere mafioso (ma solo prima che Salvini iniziasse di intitolargli degli aeroporti), scrive:



Nell'articolo, Porro sostiene che il suo amico Mario Giordano abbia detto a Belpietro che “le vele sono la tipica architettura comunista dei paesi dell’est”.
In realtà, è uno di quei quartieri dormitorio in cui la destra vorrebbe ghettizzare chi non piace a Vannacci. Ed è aberrante che il crollo di una delle due torri e la morte di due persone venga usato da Porro per attaccare gli avversari politici.

Avvezzo ad usare l'insulto come strumento per sopperire alla mancanza di argomentazioni, è con toni strafottenti che Porro scrive:

Saviano ormai ci ha abituato ad intervenire non appena avvengono queste tragedie e oggi non si smentisce. Scrive: “Tentai di portare l'attenzione, ma non è servito”, “Avrei dovuto assediare, con sintassi, racconto e corpo ancora e ancora, ma ho fallito anche io”. E quindi, se fallisce Saviano, finisce il mondo. Se questo è Saviano, che si incazza pure perché non lo portiamo come nostro esponente a Berlino, ti rendi conto il livello a cui siamo arrivati. Anche se su questo la Zuppa non ha mai avuto dubbi: afuera!

Almeno Saviano ne parlava, mentre Porro era troppo occupato a dire che i gay fanno schifo e che Vannacci sarebbe il messia. E se un certo Max Del Papa "pontifica" su ogni cosa, con scritti completamente a caso, perché Saviano non dovrebbe poter esprimere il suo pensiero senza la ridicola mannaia di Porro?

E non è andata meglio con Belpietro, anche lui desideroso di usare quei morti per un infondato attacco alla sinistra:



La costruzione dei sette edifici di profilo triangolare fu concepita negli anni '60 dall'architetto Franz Di Salvo come al boom demografico. Un boom che la destra tanto vorrebbe.
Fu poi il terremoto del 1980 a portare tanti sfollati ad occupare gli alloggi, dato che lo stato li lasciò in mezzo ad una strada. La struttura, ispirata all'edilizia inglese, venne costruita tra il 1962 e il 1975, ossia sotto i governi Tambroni, Segni II, Fanfani II, Moro III, Moro II, Moro I, Leone e Andreotti. Belpietro li ritiene tutti di sinistra?

Ma l'elettore di destra, a cui probabilmente non frega nulla dei morti, dicono che il degrado sarebbe colpa di chi vive nel degrado:



Eppure la loro Giorgia Meloni si è presa i soldi del Pnrr che sarebbero dovuti servire al recupero di quegli stabili. E se c'è gente che vive lì, è perché sono ormai trent'anni che i governi non investono in edilizia popolare. O sei ricco come la Meloni e puoi permetterti villoni con la piscina, o è colpa tua se devi vivere in quello schifo.
E non pare funzionare neppure il metodo Salvini, che a Zingonia ha fatto abbattere costruzioni simili, senza interessarsi di sarebbero finite le famiglie che abitavano lì. A Scanpia, all'interno delle Vele, abitano 100mila persone. Quindi fa presto il don della Meloni a dire che lui le raderebbe al suolo, dato che creare 100mila senzatetto non pare una soluzione:



Ed è curioso che il prete della Meloni abbia sempre una soluzione per tutto, soprattutto se si tratta di sparare contro Scampia e di raccontare ai giornalista che la Meloni avrebbe miracolosamente reso Caivano una sorta di Svizzera, in cui tutto ora funziona perché lei sarebbe andata lì a farsi scattare delle fotografie.
Bastasse una passerella della Maloni a risolvere i mali del mondo, potremmo dedurre che sia lei che andrebbe incolpata per qualunque zona d'Italia in cui regni il degrado? Oppure è il prete che la fa semplice pure di farsi promotore della nera sovrana della destra?
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