Vannacci ha querelato Bersani, dicendosi diffamato dalle critiche alla sua omofobia

Vannacci rivendicava un presunto "diritto all'odio" mentre cercava di fare soldi facili con un osceno libro che insultava gay, donne e persone di colore. A poi, come prassi dei politici di destra, usa la magistratura per intimidire chi esprime critiche nei suoi confronti.
Evidentemente convinto che vada punito chi lo tratta come lui tratta gli altri, il leghista avrebbe chiesto ai giudici di punire una domanda:

L’episodio risale al settembre 2023, quando a Ravenna l’ex deputato commentò il libretto del generale leghista affermando: «Io ho letto solo i sommari. Quando leggi quelle robe lì pensi: sciogliamo l’esercito, sciogliamo le istituzioni, facciamo un grandissimo bar, il bar Italia. Mi resta una domanda: se in quel bar lì è possibile dare dell'anormale a un omosessuale, è possibile dare del coglione a un generale?».
Secondo il Gup, quella banale domanda costituirebbe diffamazione, mentre le teorie della "razza" esposte dal generale sarebbe libertà di espressione. Evidentemente siamo nel mondo al contrario della Lega.