Porro difende chi fornisce strumenti per delinquere a pedofili e spacciatori
Dato che i leghisti sostengono che intralciare le indagini di polizia sul commercio di pedopornografia sarebbe "libertà di espressione", non stupisce che anche Nicola Porro tenti di sostenere quella tesi:
Tale Alessandro Bonelli scrive:
Il founder di Telegram arrestato in Francia per “mancanza di cooperazione nella moderazione dei contenuti”. In sostanza è punito non per una personale condotta errata, ma perché è ritenuto responsabile delle attività illecite che alcuni utenti conducono sulla sua piattaforma.
In realtà, il rifiutarsi di contribuire alle indagini penali è una condotta personale.
Poi, paragonando la difesa dei cittadini dalle fake-news alla mafia, scrive anche:
Dopo le minacce degne de il Padrino ad Elon Musk, ieri mattina è stato tratto in arresto Pavel Durov, il franco-russo creatore di Telegram, social network indipendente e pertanto non normato.
Non è chiaro se Bonelli ritenga che essere "indipendenti" come ogni altro social conferirebbe il diritto di mon rispettare le leggi.
Sostengono poi che Facebook andrebbe dsprezzato perché fornisce alla polizia i dati di pedofili e delinquenti:
Perché anche su Whatsapp, Instagram e Facebook sono all’ordine del giorno truffe economiche, bot, complotti e traffici poco ortodossi, ma Zuckerberg ha dimostrato grande malleabilità con le autorità europee e americane. Durov non è mai sceso a compromessi per garantire l’anonimato degli utenti.
Quindi Bonelli sostiene chi garantisce l'anonimato ai pedofili e offre loro un canale per delinquere?