Anche la Meloni tenta di usare le donne contro i migranti


Alla fine la destra è riuscita a riportare in auge delle nuove teorie sulla "difesa della razza". Dopo aver compiuto ripetuti tentativi volti a trovare un qualsiasi pretesto gli potesse permettere di sostenere che sia giusto detestare gli stranieri, il Governo ha deciso di puntare sull'affermare che sarebbe colpa loro se le donne subiscono violenza.
Poi pazienza se i dati del Ministero degli Interni suggeriscono che il 93,9% dei femminicidi venga commesso da italiani, in ambito familiare o da fidanzati e partner. A loro conviene sostenere che Tuetta sia tutta colpa degli stranieri e che probabilmente vada attribuito a loro loro anche l'accusa di stupro mossa nei confronti del figlio del loro presidente del Senato. Ancor più se si guida un governo che ha tagliato il 70% delle risorse destinate alla prevenzione della violenza, preferendo inasprire le pene previste una volta che la donna è stata uccisa:



Probabilmente convinti che teorie di Valditara abbiano riscosso un certo successo tra i loro elettori, è dopo Salvini che anche Giorgia Meloni si lancia nello scrive:



Neppure si sono sforzati troppo nel decidere di usare le donne contro i migranti, dato che a partorire il loro stesso slogan fu Forza Nuova nel 2017:



Interessante è come la Meloni faccia vittimismo preventivo, dicendo che dei cattivoni la definiranno razzista se lei si atteggerà da razzista. E già in campagna elettorale non ebbe remore ad utilizzare il video di uno stupro per la sua propaganda...

Intanto, nella campagna di Latina i lavoratori stranieri venivano obbligati ad abbassare il capo o fare il saluto romano davanti all’immagine di Mussolini per “insegnargli che in Italia comandano gli italiani e che il fascismo è la fede politica dei padroni”.



La retorica di Salvini e Meloni rischiano di alimentare simili oscenità. Chissà se i due si sentano fieri di aver contribuito al ritorno dei nostalgici e ad averli fatti sentire legittimati nel loro razzismo.
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