Ci spiace per Andrea Vani, ma la prepotenza non obbliga nessuno a subire le sue pretese


Con buona pace per Andra Vani, ma il fatto che lui si atteggi da bullo non obbliga nessuno a doversi confrontare con lui.
E certamente non è firmando insulti che ci porterà ad avere interesse della sua opinione. Anche perché di certo nessuno ha deciso che chi vuole vivere la propria vita in santa pace dovrebbe essere costretto a chiedergli il permesso.

Aizzato dal solito pastore evangelico Luigi Carollo, lo troviamo a scrivere:





Ormai abbiamo perso il conto dei messaggi in cui ci parla al femminile o si inventa falsi dettagli che è evidente rappresentino un insulto nella sua mente. Ed è grave che il suo pastore lo incoraggi nel suo atteggiamento, elargendogli cuoricini:



Magari dovremmo querelarlo, così avremo un confronto davanti ai giudici per parare di quanti soldi ci dovrà daredi risarcimento... infatti ci pare abbastanza evidente che i suoi insulti rappresentino un reato di diffamazione aggravata, a cui alcuni giudici potrebbero riconoscere le aggravanti della discriminazione.
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