Giubilei sfodera i peggiori slogan populisti in difesa delle parole di Valditara sul femminicidio


Sessismo, razzismo e omofobia sono i cavalli di battaglia della destra populista. E dato che per loro non esiste nulla che vada oltre a quei sentimenti di cieco odio che il loro Elon Musk cerca di fomentare attraverso il suo social network, non stupisce che il ministro Valditara abbia tentato di sostenere che la colpa della violenza sulle donne sia tutta colpa di quei migranti che Giorgia Meloni promette di deportare.
In un sol colpo, il leghista è riuscito a negare il problema del machismo e del patriarcato, trovando il modo di offrire un pretesto di odio verso e vittime preferite della propaganda leghista. E pazienza se i dati forniti dal ministero dell’Interno affermano che nel 2023 il 93,9% delle donne sia stata uccisa da italiani.

Poiché la destra ama fare quadrato attorno a tutto ciò che viene detto dai loro leader, Francesco Giubilei è andato su La7 a cercare di difendere quelle parole. Peccato che l'attore Edoardo Leo lo abbia asfaltato.
Giubilei ha esordito con i soliti slogan contro gli islamici, sostenendo che «in quelle società il problema del patriarcato è molto più ingente rispetto all’Italia e alle società occidentali. In Italia fortunatamente è un problema minore, solo alcuni uomini compiono violenze inaccettabili contro le donne. Non possiamo mettere sul banco degli imputati gli uomini in quanto tali, questo è sbagliato, perché alcuni uomini sono violenti, altri no».
Leo ha osservato che «dire che il patriarcato non esiste e che c’è l’Islam significa proprio non leggere i numeri. Non è una questione di opinione politica, ma di dati. E i numeri sono incontrovertibili». L'attore ha poi osservato che le parole pronunciate da Valditara «hanno distratto l’attenzione dalla Fondazione Cecchettin. Io per presentare il mio film ho fatto un giro nelle università: in 2 settimane sono state uccise 5 ragazze italiane under 30, tutte da italiani in contesti familiari, cioè da fidanzati o compagni. C’è un’emergenza, non possiamo dire che in Italia è diverso rispetto agli altri paesi. Questa è un’emergenza molto più drammatica di come la presentiamo».

Dopo pochi minuti, Giublei ha esposto un'altra teoria complottista di Provita Onlus, asserendo che i fatti delittuosi di cronaca inerenti agli adolescenti sarebbero dovuti «a un certo tentativo di sovvertire la centralità della scuola e della famiglia nell’educazione dei giovani».
«Da parte di chi, scusa?», ha chiesto Leo.
«È un tentativo di cancellazione», ha risposto Giubilei.
«Sì, ma da parte di chi? Qual è il soggetto?», ha insistito Leo.
«Il soggetto è il politicamente corretto, la cancel culture, la cultura woke», è stata la surreale risposta di Giubilei.

Nel mentre, Salvini è intervenuto a gamba tesa, rilanciando i suoi slogan sulla castrazione. Come sua abitudine, la sua risposta ad ogni tema è promettere inasprimenti di pene. Per lui, tutto si risolve aumentando multe, introducendo il carcere o perpetrando torture:



Quindi la "soluzione" di Salvini è attendere che le donne siano uccise o stuprate e poi, dopo che il reato è stato commesso, ci si dovrebbe compiacere perché lui sarà più efferato del criminale?
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