La moglie romena di Vannacci: «Ben vengano in Italia gli stranieri come me»
Con buona pace per la signora Camelia Mihailescu, non abbiamo alcuna intenzione di dare dei soldi a suo marito per comprare il suo libro di propaganda. Ci sono bastati i passaggi resi pubblici per comprendere e condividere la decisione dell'esercito di sospenderlo dal servizio a fronte delle inaccettabili asserzioni lì contenute.
E se la signora Mihailescu si fosse informata meglio, saprebbe che non siano giornalisti. Evidentemente è caduta bel tranello di credere alle fake-news scritte da suo marito:
Sinceramente non comprendiamo il livore della signora davanti ad un post che ha riportato un semplice dato di fatto, ossia che lei non è espressione della presunta "italianità" di cui parla sempre suo marito. E ci spiace per l'immigrata Mihailescu se si è sentita discriminata perché discriminata come gli immigrati che suo marito discrimina. Ma sinceramente non è colpa nostra se molti leghisti non amano gli stranieri e se suo marito sta lucrando su quel sentimento.
Il fatto che suo marito e lei siano così infuriati perché abbiamo semplicemente scritto che lei è romena potrebbe farci pensare che sappiano molto bene che quel dato di fatto potrebbe infastidire alcuni dei loro sostenitori. Altrimenti non si capirebbe la loro bava alla bocca davanti ad un banale post in cui non si è offeso assolutamente nessuno. E li sfidiamo a sostenere l'opposto, dato che nell'intero testo non c'è una sola parola di condanna o illazione.
Semmai non si può sostenere l'opposto, dato che la signora ha dispensato apprezzamenti a quanto ci hanno offeso e diffamato su suo invito:
Volessimo emulare suo marito, potremmo asserire che dovremmo essere noi a decidere se ci fa piacere ospitarla a casa nostra, non lei a dire che gli italiani la devono accettare a casa loro solo perché lo dice lei. Altrimenti verrebbe meno l'ideologia con cui suo marito sta facendo soldi, dato che è un po' strano sostenere che gli immigrati andrebbero trattati in modo diverso su base raziale mentre si nega di essere razzista.
E non è che se uno si sposa una romena e ha la nonna slava, allora diventa legittimo istigare gli intolleranti contro chi arriva da altri Paesi. E neppure contano le lauree se poi si va sui giornali a sostenere che un genitore possa modificare a proprio piacimento l'orientamento sessuale dei figli:
Il generale dovrebbe invece spiegarci quali fantomatiche "diserzioni" vedrebbe nell'asserire un dato di fatto come la nazionalità di sua moglie. Ma forse non lo farà.