Secondo Fratelli d'Italia, constatare che la moglie di Vannacci sia rumena sarebbe "violenza contro le donne"
Siamo a dir poco sconcertati dalla dichiarazione di Susanna Campione, senatrice di Fratelli d’Italia e componente della Commissione bicamerale contro la violenza sulle donne.
Anche se è probabile che la signora possa godere dell'immunità parlamentare, capiremo se agire per vie legali contro le sue inaccettabili mistificazioni volte ad accusarci di "violenza contro le donne".
In riferimento alla polemica del generale Vannacci che si dice offeso da chi osa constatare che sua moglie sia romena, è attraverso una nota diffusa dall'agenzia stampa del Senato che dichiara:
“Nelle ore in cui aderiamo tutti convintamente, in pieno spirito bipartisan, alle manifestazioni contro le violenze sulle donne, trovo doveroso manifestare pubblica solidarietà nei confronti della signora Vannacci, fatta oggetto di vili attacchi su un blog Lgbtq, che pure dovrebbe essere particolarmente sensibile nei confronti di ogni tipo di violenza e di intolleranza. Apprendo dai social che la moglie del generale ed eurodeputato della Lega, viene fatta oggetto di un attacco per la sua nazionalità in relazione alle posizioni politiche del suo consorte. Trovo gravissimo tirare in ballo le donne, soprattutto quando non rivestono alcun ruolo pubblico, in questioni politiche e in battaglie ideologiche solo per colpire i loro partner. La lotta alla violenza contro le donne si attua anche denunciando i pregiudizi, tanto più allarmanti quando arrivano da coloro che si vantano di essere schierati sul fronte del politicamente corretto”.
Lo dichiara Susanna Campione, senatrice di Fratelli d’Italia e componente della Commissione bicamerale contro la violenza sulle donne.
Quando asserito dalla signora Campione appare mistificatorio oltre che vile. Infatti nessuno ha "attaccato" la signora Camelia Mihailescu, dato che si è semplicemente osservato che pare esserci una certa ipocrisia nel fomentare astio verso gli stranieri quando si è sposati con una immigrata. È come un po' come quando Bossi inveiva contro i meridionali dopo aver sposato una donna del sud o la signora Meloni che parla di "famiglia tradizionale" anche se madre single che ha avuto una figlia al di fuori del matrimonio.
Se pare abbastanza assurdo il suo tentare di riversare sulle moglie le osservazioni rivolte all'eurodeputato leghista, neppure ci pare così nell'ombra una signora che posa per le pagine di Chi e rilascia interviste pubbliche.
E forse qualche ruolo lo avrà avuto, dato che il marito dichiarava di passarle documenti segreti dell'Esercito:
Inoltre ci pare un po' assurdo che la senatrice ci definisca "intolleranti" verso un europarlamentare che rivendica un presunto "diretto all'odio" o che ci accusi di "pregiudizi" che ci pare siano loro a fomentare.
Ma soprattutto, la signora Campione dovrebbe spiegarci perché non abbia detto quelle stesse cose quando la stampa di destra ha scelto il nostro stesso titolo:
Non sarà che la senatrice di Fratelli d'Italia sta cercando di strumentalizzare i fatti? Quel che è certo è che non riteniamo accettabile il suo tentativo di accostarci alla violenza sulle donne. Ancor più se l'accusa arriva da un partito che ospita anche rappresentanti politici che negano il patriarcato o il fenomeno del femminicidio.