Assolto in primo grado, Salvini propone di vietare l'appello


Dopo essere stato incredibilmente assolto dall'accusa di sequestro di persona, Salvini propone di vietare per legge l'appello. Lo ha proposto dallo studio di Nicola Porro, sostenendo che sarebbe per risparmiare soldi che ad Open Arms dovrebbe essere impedito di potersi appellare contro la decisione dei giudici di primo grado che lo hanno assolto: "Se uno viene assolto in primo grado, perché il fatto non sussiste, non ci deve essere l'appello, si buttano milioni".
Peccato che la proposta del vicepremier paia tutt'altro che disinteressata.

Il leghista ha poi proseguito: "Un grande giurista italiano diceva che già il processo è la pena, io avevo un grande avvocato, che mi ha difeso per amicizia, ma chi finisce in tribunale e non ha migliaia di euro e viene condannato come fa?".
A noi di Gayburg, a cui tocca pagare un avvocato per difenderci dalle querele sporte contro di noi proprio da Salvini, tale domanda pare molto ipocrita. Anche perché un ministro non avrà certamente problemi economici, al contrario di quei privati cittadini che quel ministro denuncia per le loro idee. E così, a noi toccherà spendere soldi per difenderci da lui, come già ci è toccato fare per difenderci dalle querele alle opinioni sporte da altri dirigenti della sua destra destra.
A Porro, Salvini ha poi spiegato che lui è felice di aver compiuto un gesto che suscita orrore in chi non è di destra o di estrema destra: "Chi a sinistra si aspettava le manette rosica, stanno prendendo maalox al Foglio, a Repubblica e al Fatto Quotidiano".
Peccato che il problema non è tanto il suo voler far rosicare chi crede nei diritti umani, ma è il fatto che la storia sarà chiamata a giudicare il suo operato ed è improbabile potrà essere benevola.
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