I social renderanno acquistabili le elezioni
La vittoria di Calin Georgescu al primo turno delle presidenziali rumene ha prodotto la scomposta esultanza di Pillon e molti dubbi sulla regolarità del voto. Non stupisce, dunque, che qualcosa sia già emerso. Ad esempio, il filo-russo ha ricevuto finanziamenti non dichiarati e pare pagasse gli influencer di TikTok per fargli campagna elettorale in violazione alle regole.
E se Trump sarà presidente perché Musk si è comprato Twitter e lo ha trasformato in uno strumento di propaganda populista, anche in Romania si è registrata una abnorme influenza dei social. Non è dunque difficile capire che i social e le fake-news saranno sempre più determinati nel garantire che qualcuno possa comprarsi le elezioni.
Georgescu, che nei sondaggi aveva appena il 5% dei viti, ha ottenuto il 22,3% al primo turno grazie a una campagna basata su video virali destinati a TikTok (che in Romania conta 8 milioni di utenti). E si ritiene che quei video siano stati amplificati da attività simili a quelle dei bot, con possibili interferenze esterne sull'esito delle presidenziali.