La lobby di cascioli all'attacco del Giubileo: «In San Pietro rivendicheranno la promozione dell'omosessualità»


L'annuncio di una giornata del Giubilei che sarà dedicato ai pellegrini lgbt ha scatenato il prevedibile odio del fondamentalismo organizzato. Non stupisce dunque che sul sito di Riccardo Cascioli si sia data voce all'omofobia, pubblicando un surreale articolo in cui tale Luisella Scrosati dichiara:

Durante l'Anno Santo ci sarà un evento apposito per le associazioni del mondo arcobaleno, che si riverseranno in San Pietro rivendicando la promozione dell'omosessualità. Con la benedizione e il coinvolgimento diretto della Compagnia di Gesù e dei vescovi italiani.

Sarà che loro saranno sfacciatamente filo-russi e darebbero un rene per aiutare Putin ad invadere l'Europa, ma sostenere che un orientamento sessuale possa essere "promosso" sa di ricolo. Ma d'altronde sono ormai anni che Cascioli pare voler promuovere la chiesa di monsignor Viganò, perché ritenuto molto più vicino all'estrema destra neofascista.

L'articolo passa poi a spiegarci che loro non sanno che farsene di una religione che non può essere messa a frutto per odiare i gay:

Gesuiti e CEI dimostrano così di essere le due braccia operative del Papa nel far avanzare l'agenda gay nella Chiesa. Non a caso il teatro principale del giubileo arcobaleno sarà la Chiesa del Gesù e non a caso, a presiedere la celebrazione eucaristica, sarà il vice-presidente della CEI, quel mons. Savino che qualche mese fa aveva ammesso che il seminarista può essere etero o omo, purché sia celibe e felice.
Ed in effetti, la nostra fonte ci riferisce che l'idea del Giubileo degli LGBT+ è stata presentata al cardinale Zuppi, il quale, ça va sans dire, ha dato la sua benedizione e avrà probabilmente offerto la sua mediazione presso Santa Marta.

Se ovviamente un gay è tanto maschio o femmina quanto un etero, per loro è impostante sostenere che l'omofobia dovrebbe guidare la Chiesa in un rifiuto della natura:

La linea di tutti gli attori coinvolti è proprio questa: la persona non ha una tendenza omosessuale, ma un'identità omosessuale. Il Giubileo organizzato è inteso dunque come l'affermazione davanti al mondo che la Chiesa accetta l'omosessualità come un'identità distinta da quella eterosessuale, stravolgendo in questo modo l'unica alterità uscita dalle mani di Dio – maschio e femmina – e modificandola con una nuova polarità, dettata dall'identità omo o etero. «Persone che sono fatte così», le aveva definite Zuppi, in perfetta consonanza con il Generale dei Gesuiti, proprio intervenendo al Corso organizzato da padre Piva.

La loro tesi è che si debba dire che Dio odia i gay, perché la loro idea di "cristianesimo" sarebbe incentrata sul disprezzo verso la diversità:

Carità vuole però che si continui a dire la verità, ossia che l'omoaffettività è oggettivamente un disordine legato alla sfera affettiva e sessuale; e questo a motivo del profondo legame dell'anima e del corpo, tratto caratteristico dell'antropologia cristiana. La grammatica del corpo maschile esprime apertura e tendenza verso quello femminile, e viceversa; è in questo corpo che si esprime anche la tendenza sessuale, con quella sua caratteristica affettività che la contraddistingue rispetto alle altre relazioni affettive, come l'amicizia. Se tale tendenza si esprime in modo diametralmente opposto a quello della grammatica del corpo, allora non può che esservi un grave disordine.

Il fatto che pralino di "omoaffettività" è indicativo, dato che le lobby di estrema destra vorrebbero addirittura negare l'esistenza dell'omosessualità. Per questo si rifiutano di usare i termini giusto che dovrebbero portarli ad accettare l'esistenza della diversità.
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