La Sardone si fa fotografare mentre fa finta di cancellare scritta sui muri di Corvetto
In una politica che è sceneggiata, l'eurodeputata leghista Silvia Sardone ha chiamato a raccolta i fotografi per farsi immortalare mentre faceva finta di cancellare una scritta di protesta da un muro del quartiere Corvet6to di Milano. D'altronde la vittima era straniera e dunque sgradito ai suoi elettori, motivo per cui la signora potrebbe trarre molto profitto nel proporsi come colei che non è per nulla affranta dal decesso.
Mostrando una evidente difficoltà nell'uso del pennello, è nella povertà di Corvetto che la leghista ha anche esibito il suo parka da 800 euro. Evidentemente non sa che chi lavora si sporca e che la gente del posto vive due mesi con l'equivalente del costo del suo capo firmato.
Naturalmente la signora non pare preoccuparsi neppure delle conseguenze di una Lega che continua a soffiare sul fuoco del razzismo e che finirà con l'incoraggiare scontri sempre più violenti, dato che per molti leghisti il razzismo è la principale fonte di ricchezze.
Intanto, in centinaia hanno partecipato alla fiaccolata organizzata a Corvetto per chiedere verità e giustizia per Ramy. Evidentemente chi vive nel quartiere non crede alla ricostruzione leghista, anche se lei cancella la loro protesta con il pennello.
E se è vero che la Sardone aveva molti fotografi al seguito, pare esserci un'evidente differenza tra i partecipanti alla fiaccolata per la vittima e il suo solitario presidio leghista. E tanto dovrebbe probabilmente far nascere dubbi sulla versione dei fatti che il ministro leghista ha fornito all'elettorato leghista. Perché è improbabile che un intero quartiere scenda in strada se si fosse trattato solo di un incidente.
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