L'ennesimo "comitato" legato a Provita Onlus va all'attacco dei contraccettivi
La signora Criscuolo , che si presenta come vicepresidentessa del "Comitato Pro-life insieme", ci rimprovera di non dare spazio ai fan dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus. Attraverso una serie si rancorosi messaggi e di mail, ci accusa di pubblicare "solo commenti a senso unico" perché non siamo corsi a pubblicare un suo commento ad un un post in raccontavamo di come il suo Jacopo Coghe cercasse di spaventare gli omofobi sostenendo che qualcuno volesse imporre "lezioni lgbt" nelle scuole.
Ci siamo informati e abbiamo scoperto l'ovvio, ossia che la sua "organizzazione" è l'ennesima sigla legata a Provita Onlus ed è presieduta da don Francesco Giordano, già direttore di Vita Umana Internazionale (HLI, Human Life International).
Appreso che ad esprimere totale appoggio a Jacopo Coghe è un "comitato" associato alla sua organizzazione forzanovista, è senza spiegarci in che modo la loro contrarietà all'educazione sessuale nelle scuole dovrebbe avere nessi con un Jacopo Coghe che attacca i gay che la signora Criscuolo ha preteso la pubblicazione di un testo che sostiene sia stato firmato dal dott. Albero Virgolino, presidente dell’Associazione Ginecologi Ostetrici Cattolici:
La deformazione della sessualità. L’ aumento delle malattie infettive sessualmente trasmesse (IST), soprattutto nelle fasce d’età giovanili, associato al dato altrettanto in crescita dell’ età sempre più precoce di inizio dell’ attività sessuale descrive un quadro molto preoccupante della salute psicofisica della gioventù, speranza del nostro futuro sociale. A prescindere da ogni qualsivoglia giudizio morale o moralistico, dobbiamo constatare che sempre più gli adolescenti, poco più che bambini (11-13 anni) sono bombardati da video messaggi, immagini, selfy che provocano la loro curiosità sessuale che inevitabilmente li porta ad imitare quei modelli, quegli atteggiamenti fisici, quegli atti. Le conseguenze di questo scempio del proprio corpo giungono fino al suicidio, come riportano le recenti cronache! L’ educazione DELLA sessualità (non ALLA sessualità) è dunque un’ opera fondamentale che non può risolversi in una mera informazione di “istruzioni per l’ uso”. Nella sessualità di ciascuno infatti è in gioco la persona. Altrimenti perché dovremmo scandalizzarci, come giustamente tutti facciamo, di fronte ad atti di stupro o di violenza carnale?
Insomma, siamo davanti ad un minestrone in cui si arriva a citare persino lo stupro davanti a quello che loro sostengono sarebbe la sessualità precoce, che però non ci pare possa essere prevenuta vietando l'educazione sessuale nelle scuole. Poi prosegue:
I ragazzi e le ragazze dovrebbero avere la consapevolezza di questo bene enorme racchiuso nella loro personale dimensione sessuale, orientata ad un incontro con l’ altro/a non solo di tipo genitale, ma di scambio profondo e di dono reciproco. La finalità piena di questo incontro, inscritta nella natura stessa di questa relazione di amore, è la generazione di una nuova vita. Finalità violentemente mortificata e quasi censurata da quel “pensiero” che ha a cuore solo l’ interesse economico, nella pornografia, nella contraccezione…
Come no. Ora arrivano persino a dire che la contraccezione sarebbe "interesse economico". A questo punto, c'è da augurarsi che loro non prendano l'aspirina se raffreddati, perché la loro logica li dovrebbe portare a dire che quello significherebbe contribuire all'interesse economico di chi la produce.
Ed ancora:
Ridurre l’educazione alla vendita di preservativi sminuisce il valore della persona
Ridurre la prevenzione delle IST, come delle gravidanze, in modo così semplicistico, come intendono fare le ditte che propagandano i preservativi, appare quantomeno riduttivo. Ma, per quanto abbiamo considerato della dignità della persona giovane e giovanissima, davvero offensiva. Non possiamo accontentarci della prevenzione del ca…volo, che fa del corpo e della sessualità un “usa e getta”! La prevenzione ancora una volta, come quella che già avviene nei corsi di educazione all’ affettività nelle scuole, ridotta a “riduzione del danno” (IST e gravidanza, come fosse una malattia!).
La fragilità degli adolescenti è sempre più grande, esposti come detto a questa “ipersessualizzazione” sociale, determinata da adulti corrotti dal piacere edonistico e dal denaro!
Insomma, tutto fa pensare che loro vorrebbero imporre la loro "moralità" alla sessualità. Peccato che il fatto che loro non apprezzino il sesso fine a sé stesso non significha che agli altri debba essere negato il diritto di poter vivere il sesso come meglio credono. Ed ovviamente non poteva mancare quei soliti attacchi ai preservativi che tanto piacciono a Provita Onlus:
Se poi volessimo valutare la vera efficacia del condom o preservativo maschile nel prevenire le IST, dobbiamo onestamente constatare che il loro uso, anche quello corretto, cioè secondo le istruzioni, può soltanto ridurre il rischio di trasmissione, ma non annullarlo del tutto, specialmente nei confronti del virus HIV. Comunicare pertanto ai giovani la raccomandazione, per un “sesso sicuro” , del preservativo, può ingenerare una falsa sicurezza che indurrebbe ad avere una più ampia promiscuità di rapporti sessuali e, quindi, paradossalmente, incrementare il rischio di trasmissione del virus.
Non si può dunque continuare a banalizzare la sessualità, soprattutto nei confronti dei giovani, in una delicata fase di maturazione della propria personalità! Hanno bisogno di protezione dalle idee e dai messaggi che usano violenza nei confronti delle loro coscienze innocenti. Hanno bisogno di modelli di adulti che vivono la loro sessualità con la consapevolezza del tesoro che hanno avuto in dote e del quale sono responsabili. Soprattutto nella trasmissione della vita!
Non è chiaro se il dottore preferirebbe che i giovani siano indotti a praticare sesso non protetto. Ma di certo, pare molto ideologo nel pretendere che l'atto sessuale sia visto come un atto necessariamente generativo.
Ma forse è normale, dato che l'obiettivo del loro "comitato" è quello di ottenere una leggi che criminalizzi l'aborto e vieti il diritto di scelta delle donne.
Ad indicare come i nomi siano sempre quelli, Vittoria Criscuolo parrebbe la stessa signora che scrive articoli per il CAV di Varese, e che per conto di Radio Maria intervistava la presidente di Provita Onlus in una celebrazione delle tesi di Massimo Gandolfini:
L'impressione è che la continua creazione di "comitati" serva a far percepire come condivisa un'opinione che in realtà è gestita da un ristrettissimo gruppo di integralisti.