L'evangelico Carollo non ci risparmia dalle sue polemiche neppure a Natale


Il pastore evangelico Luigi Carollo non ha rinunciato alle sue sterili polemiche neppure a Natale. Infatti a nessuno frega un bel nulla se lui dice "buon Natale", ma diverso è il dovere di istituzioni laiche che rappresentano anche chi non è credente.
Poi sarà che a lui piace un Salvini che cita Gesù mentre si vanta di voler cacciare tutti i migranti. E sarà anche che ogni pretesto è buono per riciclare la propaganda dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus contro la laicità delle istituzioni europee. Ma parw evidente che siano loro a strumentalizzare il Natale quasi ritenessero che sarebbe un vero peccato non strumentalizzarlo per attaccare chi ha altre credenze religiose.

A lui vorremmo anche ricordare che neppure è vero che Costantino "unì le due feste", ma Costantino cercò di vietare quelle pagane e impose il 25 dicembre come data del Natale solo nel tentativo di sopraffare una festa che il popolo continuava a festeggiare.



Ma quando promette che lui si imporrà per "farci crescere in salute", come inserisce la sua opposizione alla "carriera alias" che garantisce salute a quei giovani che rischierebbero di essere spinti al suicidio se i loro genitori accogliessero il suo invito a non accettare figli lgbt?

Inoltre, è sempre facile scagliare la prima pietra. Ma Carollo ne approfitta per attaccare quel "loro" contro cui la destra ama inveire incessantemente, in una evidente riproposizione di quel "noi contro loro" che fu alla base della propaganda nazifascista. E lo fa mentre il palco della sua "chiesa" viene addobbato con alberi pagani, con renne pagane, con regali incartati e cassette delle lettere per Babbo Natale:



Nelle chiese cattoliche è prassi mettere il presepe sull'altare. Lui pare aver scelto solo simboli pagani mentre dice che agli altri dovrebbe essere impedito di poter fare lo stesso perché lui esige che si dica che Natale apparterrebbe solo ai cristiani e andrebbe usato contro il diritto alla libertà religiosa altrui. Ma il concetto del "vivi e lascia vivere" che venne predicato da Gesù gli è così estraneo?
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