Salvini specula sulla condanna di Turetta, uscendosene con sparate sui lavori forzati
A molti basterebbe che Salvini provasse a svolgere il lavoro per cui lo paghiamo, così magari potrebbero provare l'ebrezza di salire a bordo di un treno che non sia in ritardo o così affollato da lasciare a terra chi ha pagato il biglietto.
Ma dato che lui non perde occasione per strumentalizzazione ogni avvenimento a fini di propaganda, anche oggi ha preferito stare sui social a dare libero sfogo al suo populismo. L'odierna sparata verte a sostenere che lui vorrebbe imporre i lavori forzati ai detenuti, perché lui reputa che vivrebbero a spese dei contribuenti. Detto da chi perse una causa per diffamazione contro chi scrisse che lui non ha mai lavorato un solo giorno nella sua vita, pare alquanto curioso. Ed ovviamente non ci spiega in che modo intenderebbe costringere i detenuti a lavorare per lui, anche se ha già chiarito che lui non intende neppure dimettersi oltre che non avere alcuna intenzione lavorare in carcere se verrà condannato per sequestro di persona...
Non è chiaro perché il capo del partito che accusava la sorella della vittima di "satanismo" senta il bisogno di commentare sentenze simili, pretendendo persino di poter decidere se i pronunciamenti siano giusti o ingiusti.
Inoltre il suo gretto commento non dedica manco mezza parola alla natura del crimine, preferendo negare il fine rieducativo del carcere in modo da proporlo come se fosse uno strumento di vendetta.
Eppure le donne italiane meriterebbero di sentirsi spiegare in che modo il governo Meloni intenda prevenire simili omicidi, perché accontentarsi di mostrarsi più crudeli degli assassini dopo che i crimini sono stati commessi significa esserne complici.
Inoltre sarà da vedere se Salvini confermerà quanto scritto oggi, dato che l'estrema destra non pare felice della condanna intera a Turetta. E se il capo dei leghisti vorrà continuare a rincorrere il loro voto, forse sarebbe convenuto continuare ad insultare la sorella e il padre della vittima:
Se non altro, almeno oggi Salvini ci ha risparmiato dall'odierno messaggio in cui conta i giorni che mancano alla alla sentenza del suo processo, raccontando che lui rischierebbe la galera per aver "difeso gli italiani" dai "clandestini".
Se poi entriamo nel mondo delle ipotesi, potremmo ipotizzare che se l'assassino fosse stato straniero, probabilmente Salvini avrebbe attaccato i giudici perché hanno riconosciuto l'aggravante della premeditazione ma non quelle della crudeltà e dello stalking.
Evidentemente si può accettare un po' di sano strolking un eterosessuale di pelle bianca di origini italiane, il quale probabilmente neppure pagherà i 760mila euro per i familiari della vittima decisi dal tribunale. Infatti Turetta non ha beni, ma essendo maggiorenne nessuno potrà rivalersi sui suoi genitori. Quindi, se lavorasse in carcere, forse sarebbe più giusto che prima pagasse quel debito al posto di dare i suoi soldi a Salvini.