Secondo Carollo, chi parla con "sostantivo maschile e femminile" ha diritto a maltrattare gli animali?
Il pastore evangelico Luigi Carollo pare furioso perché TikTok ha chiuso il profilo di una pescivendola che maltrattava animali vivi per divertire il suo pubblico. La sua beniamina si faceva riprendere mentre metteva le dita negli occhi ai polpi e gettava sogliole vive contro i muri.
In sua difesa, l'evangelico tenta di sostenere che maltrattare animali vivi su TikTok sarebbe preferibile al mostrare le tette. Peccato che in un caso si parli di esercitare un diritto sul proprio corpo, nell'altro si parli di violenza contro altri esseri viventi. Ma forse, la parte più assurda del suo commento è il sostenere che la sua bella avesse ogni diritto di torturare quegli animali perché lei e suo marito sono eterosessuali e non transgender:
Quindi, se lei fosse stata transgender e avesse parlato di sé al maschile (anche se non è chiaro perché mai avrebbe dovuto farlo), il giudizio di Carollo sarebbe stato diverso?
Eppure i suoi seguaci si dicono certi che torturare gli animali sarebbe "cosa normale", guadandosi i cuoricini del pastore:
E per loro sarebbe "cosa normale" un simile schifo?
A noi pare che usare animali vivi per realizzare squallidi balletti sua una cosa indecente. Usare gamberetti vivi per fingersi pistolera è abominio. Se Catollo aprova quello schifo, si faccia mettere le dita nei suoi di occhi o faccia ballare la sue beniamina mentre lo tiene per i testicoli. Ma abbia la decenza di mon incoraggiare simili maltrattamenti anticristiani.