Un'interrogazione europea chiede chiarezza sui rapporti finanziari tra Provita Onlus e Forza Nuova


Non è facile comprendere come si possa ritenere "onlus" un'organizzazione estremista come Provita Onlus, che per conto di Forza Nuova si occupa di istigare omofobia, contrastare la liberà di scelta delle donne, negare il rispetto degli studenti trans a scuola e torturare i bambini terminali. E non è chiaro perché non garantiscano trasparenza nel dichiarare la fonte die loro soldi.
Per questo l’europarlamentare Alessandro Zan, insieme ad altri colleghi del Partito democratico, ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea per cercare di fare chiarezza sui «rapporti finanziari non trasparenti tra l’onlus Pro Vita & Famiglia e il partito neofascista Forza Nuova, nonché un aumento esponenziale di donazioni a vantaggio della onlus a fronte di un bilancio con poche informazioni finanziarie».
L’interrogazione sottolinea inoltre che Provita Onlus risulta iscritta al registro di trasparenza dell’Unione europea e che «il principio di trasparenza stabilito dal diritto dell’Ue e nei trattati» motivi la necessità di capire «se gli interessi dichiarati da Pro Vita & Famiglia nel registro di trasparenza siano conformi» e se non ci sia «un uso indebito della registrazione».
Non meno chiaro è se le informazioni fornite dalla onlus «siano complete, accurate, non fuorvianti, pubbliche» e se quelle dichiarate pertinenti su tutte le parti coinvolte e sul rapporto con terzi siano conformi e interamente pubbliche».
Insomma, gli eurodeputati chiedono quindi trasparenza sui rapporti finanziari con Forza Nuova, sui legami con l’estrema destra e sui fondi opachi.
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