Caos trasporti, il governo cerca di dare la colpa ad imprecisati "sabotatori"

Vogliono sabotare il povero Salvini. È questa la tesi sostenuta da Fabio Dragoni nel tentativo di negare le responsabilità del ministro dei trasporti davanti ai disservizi pressoché quotidiani che si registrano su tutta la rete ferroviaria:

Prima era colpa di un chiodo piantato da un operaio, ora è colpa di fantomatici sabotatori. L'importante è sviare l'attenzione dal ministro responsabile, troppo occupato ad attaccare giudici, i magistrati, le "zecche rosse" e gli immigrati per andare in parlamento a riferire sulla situazione.
La Lega continua a sostenere l'operato del loro ministro, insultando i lavoratori e raccontando che sarebbe sempre colpa degli altri. I leghisti Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo hanno rilasciato un comunicato in cui affermano: «Dopo lo sciopero-flop di venerdì scorso, i guasti sulla rete ferroviaria sono stati puntuali e nelle fasce orarie più problematiche. Bene l'iniziativa del gruppo Fs che si è rivolto alle autorità per verificare che tutto sia stato casuale. Dalla sinistra del malgoverno e del No a tutte le opere, anche ferroviarie, consueto e indegno sciacallaggio».
Chissà se diranno che è colpa della sinistra anche la decisone di Salvini di interrompere intere linee. Se da anni la direttrice tra Milano POrta Garibaldi e Bergamo risulta interrotta, ora anche il sindaco di Baveno ha scritto una lettera indirizzata al ministro dei Trasporti Matteo Salvini in merito ai lavori sulla linea ferroviaria Domodossola-Milano, che ne prevedono la chiusura temporanea nei mesi estivi, come già accaduto la scorsa estate. «Avendo appreso dagli organi d'informazione locali in questi giorni che la tratta ferroviaria tra Domodossola e Milano sarà completamente chiusa al traffico ferroviario dall'8 giugno al 27 luglio e dal 31 agosto al 12 settembre 2025, scrivo per esprimere la mia profonda preoccupazione in merito alla chiusura totale della tratta ferroviaria -si legge nel testo- Ancora una volta non siamo informati direttamente e tali decisioni hanno ripercussioni economiche e sociali sui nostri territori».