Facebook censura il nostro post sulla morte di Ramy Elgaml


Con buona pace per Pillon e per il suo sostenere che sarebbe "censura" il doveroso contrasto alle fake-news che vengono pubblicate dall'estrema destra sui social network, a noi basterebbe capire perché Facebook abbia censurato il post in cui parlavamo del video dell'inseguimento che ha portato alla morte di Ramy Elgaml.



Non è più possibile raccontare la verità che non piace a Trump? È fatto obbligo dire solo quello che compiace donna Meloni?

Come riporta Gay.it, nel mese di novembre Facebook ha rimosso numerosi contenuti LGBTQIA+ senza fornire spiegazioni. E nel 2023, un rapporto di Crushable ha documentato innumerevoli casi di shadowbanning ai danni di creator lgbt, i loro contenuti venivano nascosti mentre video apertamente omofobi e transfobici proliferavano senza problemi.
A pensare male si fa peccato, ma tutto fa pensare che Meta stia seguendo Musk nella manipolazione dei contenuti secondo gli interessi del presidente di turno.

Update 9/01: Facebook ha respinto ka nostra richiesta di ripristino del contenuto, firnamendo una spiegazione molto opinabile:



A detta loro, dovremmo pagare un avvocato o un gruppo legale per ottenere la possibilità di poter esprimere le nostre idee:



Evidentemente Musk ha fatto scuola nel trasformare il diritto di opinione in un bene commerciabile da riservare solo a chi ha molte disponibilità economiche.
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