Giorgia Meloni, il signor presidente che guarda ai soldi di chi calpesta i diritti delle donne


È abbastanza imbarazzante che Jacopo Coghe si compiaccia ogni volta che la sua Giorgia Meloni si fa chiamare al maschile, quasi ritenesse che la truffa "gender" non vada tirata in ballo quando una donna che si fa chiamare uomo nel tentativo di piacere ai sessisti. E la scelta della signora Meloni è chiaramente ideologica, dato che lei si vuole far chiamare "il signor presidente" quando la lingua italiana non avrebbe bisogno di alcuna storpiatura per un più femminile "la presidente".
Ma dato che i populisti si bevono tutto, Christian Ricchiuti sostiene che la Boldini volesse essere chiamata "la presidenta" mentre il suo signor presidento andrebbe mascolinamente elogiato per la mascolinità con cui tratta affari con regime di Riyad e con arabi che non hanno considerazione delle donne.

Infischiandosene di come la prima fotografia mostri la Boldini in visita ad una moschea e non da un ricco sceicco, l'esponente di Fratelli d'Italia scrive:



Quindi, se la signora Meloni si fa chiamare uomo, allora ci facciamo piacere gli sceicchi il loro negare diritti alle donne? Perché è vero che anche il suo Trump non mostrava particolare rispetto verso le donne mentre tradiva la sua seconda moglie con una giovanissima pornostar, ma chiudere gli occhi su sistematiche violazioni dei diritti umani è una colpa che va al di là del farsi chiamare uomo.
Ma dato che l'ideologia populista si basa sul sostenere che tutto vada sempre fatto contro qualcuno, devono aver pensato che svendere l'Italia agli arabi potesse essere accettato dal loro elettorato se si racconta che lo si farebbe per fare dispetto alla Boldrini.
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