Il pastore Carollo si affretta a giustificare la morte di Ramy Elgaml
Il pastore evangelico Luigi Carollo si dice convinto che suo figlio non rischierebbe mai di essere inseguito dai carabinieri, motivo per cui afferma candidamente di non avere problemi se i carabinieri finiscono con l'ammazzare il figlio di qualcun altro.
Ovviamente precisa che solo chi è di sinistra potrebbe dispiacersi per una morte probabilmente evitabile, senza mostrare alcun imbarazzo davanti alle drammatiche immagini dell'inseguimento. Anzi, celebra come eroi quelli che pare abbiano spronato il giovane per poi negarlo nel loro verbale.
Opinabile è anche la sua teoria per cui tutto sarebbe frutto dell'educazione e della frequentazione delle chiese. Già in passato tentò di sostenere che le transessuali sarebbero tali perché non avrebbero ricevuto una giusta educazione, così come accusò anche Giulia Cecchettin di essere stata accoltellata dal fidanzato per colpa dell'educazione ricevuta.
L'unico a cui non ha rivolto quell'accusa è Ignazio La Russa, il cui figlio è indagato per presunto stupro. Ma lui è di destra, quindi al disopra di ogni illazione.
Ma per quanto sia convinto di aver forgiato il figlio secondo il suo volere, è certo che chi non si ferma ad un posto di blocco vada ucciso? Si rende conto che ciò che sta commentando è un video a dir poco agghiacciante?
Non meno surreale è la teoria per cui basta essere convinti che un qualcosa non possa succedere ai propri familiari per ritenere che non debba interessarci. È questo il valore che loro danno alla vita?
E forse gli andrebbe spiegato che nessuno ha problemi col fatto che i carabinieri lo abbiano inseguito, ma il problema sono le modalità. Spronare una moto significa rischiare un epilogo mortale. Scrivere sul rapporto che il conducente sarebbe scivolato sull'asfalto significa mentire. Ed è questo dovrebbe preoccuparci.
Ma forse, il vero pensiero di Carollo non è molto dissimile da quello della leghista pro-Pillon che scrive:
In fondo, anche lei è ossessionata dai gay, che definisce "malati di mente" e che tenta di accostare alla pedofilia. Ed anche lei non vuole che loro abbiano i suoi stessi diritti, usandoli per fomentare razzismo nel citare in maniera quasi divertita chi viene ucciso dall'Isis:
Almeno la signora Lisa non usa giri di parole nel dichiarare che lei se ne frega di chiunque non sia sé stessa. E molte sono le similitudini con un pastore che tanta di incoraggiare i suoi proseliti a ritenere che una vita persa non sia un gran problema se si è convinti che tanto non capiterà ai propri figli. Fermo restando che neppure si capisce il senso di paragonare un figlio nato nell'agio con chi è cresciuto in un quartiere difficile.
E chissà se il pastore ha inserito il "#mediaset" nella speranza che proporre idee tanto opinabili e scagliare la prima pietra non possa fruttargli un nuovo invito in una qualche trasmissione di Rete 4...