Il vescovo Suetta: "Distinguere tra ideologia immigrazionista e carità cristiana"


Monsignor Suetta è sempre stato molto vicino alle lobby forzanoviste, contribuendo alla promozione dell'omofobia e alla promotore dei convegni di Pillon. Oggi cerca di benedire l'odio religioso delle destre, sostando che il vero "cristiano" non debba accogliere secondo l'invito di Gesù.
In quella loro retorica per cui tutto sarebbe "ideologia", ad iniziare dall'identità di genere per finire con le migrazioni, il religioso di estrema destra è andato dai giornali del leghista Angelucci ad affermare che non bisognerebbe accogliere i migranti.
Suetta ha dapprima celebrato le teorie del cardinal Giacomo Biffi, che nel 2000 aveva invitato le autorità civili a prestare "particolare attenzione" all’integrazione dei musulmani e a "preoccuparsi seriamente di salvare l'identità propria della nazione ospitante". A suo dire, "i fatti dopo di lui confermano che la sua visione era corretta. Tra cristianesimo ed islam non c’è prossimità né tantomeno identità. Esistono, invece, molte differenze che vanno riconosciute se si vogliono mettere le basi di un dialogo vero. La nostra fede si fonda sul mistero dell’incarnazione di Dio, mentre nella visione teologica islamica questo è assolutamente incomprensibile. Di conseguenza, da parte loro c’è un modo di vedere Dio nel rapporto con l’uomo che è lontanissimo dal nostro. La loro visione teologica è completamente diversa da quella cristiana che è a fondamento della civiltà occidentale. Questo ha conseguenze concrete nel modo di concepire la gestione dell’esperienza umana e sociale, determinando significative differenze in molteplici ambiti".
Insomma, secondo Suetta bisognerebbe assecondare quell'ideologia del "noi contro loro" che fu alla base dell'intera propaganda nazifascista.
Poi, contro l'immigrazione, ha aggiunto: "L’immigrazione indiscriminata è negativa ovunque e comunque. Non è una buona soluzione per chi accoglie né per chi viene accolto. Un conto è l’emergenza e il pericolo di vita quando si configurino realmente. Non si può tuttavia pensare che l’accoglienza possa limitarsi al solo ingresso in uno Stato o all’assicurazione degli elementi essenziali per vivere. In un contesto sociale vanno fatte valutazioni oggettive considerando l’incidenza del fenomeno su tutti gli aspetti".
Monsignor Suetta teorizza che che la Chiesa non predichi l’accoglienza a tutti i costi: "Il Catechismo parla del 'rispetto dei doveri dei migranti nei confronti del Paese che li accoglie' e menziona le condizioni di coloro che accolgono. È una questione di proporzione, nessuna delle due parti deve perderci".

Alle parole del vescovo di Ventimiglia plaudono i leghisti, ad iniziare da un Pillonc he già cerca di fare vittimismo:



Anche il leghista Armando Biasi si dice eccitato: "Le parole del nostro Vescovo sono di buonsenso e il ragionamento è ineccepibile. L’emergenza immigrati che delinquono o che vogliono stravolgere le nostre tradizioni per imporre ostilmente le loro, nel nostro Paese, ormai ha raggiunto livelli intollerabili non soltanto in Liguria, ma in tutta Italia ed Europa. È sotto gli occhi di tutti. Pertanto, occorre smetterla di sostenere talune ideologie di sinistra che hanno provocato gravi e tangibili danni alle nostre comunità e al nostro territorio”.
Peccato che quella si ala retorica che loro vorrebbero promuovere per campare di razzismo, anche perché sarebbe interessante capire perché gli immigrati sarebbero improvvisamente diventati un problema non appena la destra è salita al governo. A pensar male, si potrebbe ipotizzare che sia propio il governo a cercare id scatenare rivolte e proteste da usare contro le loro vittime.
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