La Lega toglie i fondi per l’educazione sessuale ed introduce «corsi alla fertilità»
Il leghista Sasso annuncia che la Lega userà la truffa "gender" per privare i nostri ragazzi da una sana educazione sessuale e userà i fondi previsti per introdurre improbabili corsi alla fertilità. In pratica, insegneranno alle bambine come restare incinte:
L'operazione leghista mira a soddisfare le richieste dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, che già in passato cercò di introdursi nelle scuole von corsi in cui si invitavano gli studenti a praticare sesso non protetto.
Coghe aveva pretesto l'abolizione di qualunque corso di educazione sessuale e affettiva nelle scuole secondarie, E la Lega ha obbedito. Così un milione e mezzo di euro pubblici saranno impiegati per formare gli insegnanti «prioritariamente riguardo alle tematiche della fertilità maschile e femminile, con particolare riferimento all’ambito della prevenzione delle infertilità».
Il Pd parla di una decisione «sconcertante», ritenendola «un’operazione politica manipolatrice, volta a soddisfare la fissazione sessuofobica di certa destra». Ma esulta l'intera Lega, la quale sostiene di temere che si possa insegnare il rispetto ai ragazzi e loro sostengono abbiano ragione i gruppi forzanovisti a dire che «non ci sarà spazio per l’ideologia gender nelle scuole».
Rossano Sasso se n'è pure uscito dicendo: «Come si può pensare di parlare di argomenti come il coito, il piacere sessuale, la masturbazione con bambini di 5 anni?». Peccato che non ci sia alcun bambino di 5 anni a frequentare scuole secondarie, anche se è probabile che il leghista meridionale volesse solo cavalcare le paure più irrazionali dell'elettorato più ignorante.
Esulta anche Jacopo Coghe, il quale chiede ora che si elimini anche carriera alias in modo da ottenere la sistematica discriminazione degli studenti lgbt. Ed anche lui tenta di fare leva sulla paura, dicendo che imprecisate associazioni lgbt «continuano a entrare indisturbate nelle classi dei nostri figli e nipoti, all’insaputa dei genitori, per diffondere le loro teorie politiche e antiscientifiche».
Intanto, circa centoventi docenti universitari hanno criticato la ministra dell’Università Anna Maria Bernini per aver autorizzato due ispezioni negli atenei di Roma Tre e Sassari in chiave «anti-gender» su spinta del leghista Rossano Sasso.