Marina Terragni nominata nuova Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza

«Lo stupro è un progetto omosessuale di sottomissione della donna». È una delle tante frasi pronunciate da Marina Terragni, ora resa nuova Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza dai presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana.
Collaboratrice di Pillon nell'affossamento del dd Zan, nonché feroce antagonista dei diritti delle persone trans, è una delle maggiori ideologhe della fantomatica "teoria gender". Ora sarà insignita di un incarico pubblico che la agevolerà nella sua efferata guerra contro l’intera comunità lgbt italiana.
Esponente del movimento radfem (“femministe radicali gender critical”), si oppone alla maternità surrogata e al fantomatico "gender", pretende che si riconosca unicamente il sesso biologico determinato alla nascita e ha dichisrato che «i bambini trans non esistono».
Insomma, è una estremista che non pare compatibile con un ruolo da Garante che dovrebbe “realizzare progetti volti ad assicurare la conoscenza da parte dei bambini e dei ragazzi dei propri diritti e la consapevolezza di esserne pienamente titolari […] formula pareri, osservazioni e proposte destinate alle istituzioni e agli organismi che intervengono direttamente o indirettamente in tale ambito, assicura forme idonee di consultazione delle persone di minore età e delle associazioni familiari”.
Pare evidente che la scelta del Governo Meloni sia prettamente ideologica ed orientata a chiarire la linea politica transfobica scelta dall'estrema destra italiana.