Milei assicura che Trump e Meloni saranno suoi alleati nella guerriglia ai diritti delle minoranze


Il presidente argentino, Javier Milei, si dice certo che Trump e Giorgia Meloni saranno suoi complici nella sua crociata contro i diritti civili.
Impegnato a contrastare chi si oppone a ingiustizie sociali o razziali nei confronti di minoranze etniche e di genere, al World Economic Forum dichiara che «l’ideologia woke è un’epidemia mentale» e che lui trovato «alleati in questa lotta per la libertà in ogni angolo del pianeta». Ovviamente si parla di "libertà" di discriminare e non certamente di libertà civili. Ma il presidente argentino ha voluto fare i nomi: «Dal meraviglioso Elon Musk, alla tenace leader italiana Giorgia Meloni; da Bukele in El Salvador a Netanyahu in Israele; da Visegrád in Ungheria a Donald Trump negli Stati Uniti. Lentamente si sta formando un’alleanza internazionale di nazioni che vogliono essere libere e credono nelle idee di libertà».
Della Meloni dice che «è una grande lottatrice e ci aspettiamo da lei che si faccia carico del recupero dell’Occidente e dell’Italia» e pensa che «l’Argentina è diventata un esempio globale di responsabilità fiscale, di impegno per i propri obblighi, di come affrontare il problema dell’inflazione e anche di un nuovo modo di fare politica, che consiste nel dire la verità alla gente in faccia e confidare nella loro capacità di comprenderla». Peccato che lui abbia portato il tasso di povertà al 53%.
Ma la sua ossessione resta «l’aberrante ideologia» woke, «un cancro da estirpare», perché distorce i valori occidentali. «Il femminismo radicale è una distorsione del concetto di uguaglianza»e la fantomatica "ideologia di genere" starebbe «danneggiando irreversibilmente bambini sani con trattamenti ormonali e mutilazioni». Crede che «il merito è stato accantonato dalla dottrina della diversità» e vede un «ecologismo radicale» che sarebbe nemico del profitto.
Commenti