Musk raccoglie il plauso dei nazisti mentre irride chi interpreta il suo gesto come loro

Nella retorica populista, l'ingiustificabile diventa giustificato se si sostiene di aver agito per fare dispetto agli altri. E così, anche Elon Musk prova a giustificare il saluto romano esibito durante la cerimonia di insediamento di Trump, sostenendo fosse contro un fantomatica "sinistra radicale". Che detto negli Stati Uniti, dove la loro sinistra è praticamente di destra, pare la solita narrazione volta a creare nemici immaginari. In fondo il populismo, come il nazismo, ha bisogno sempre di istigare la gente contro qualcuno.

Vittimista come solo i populisti sanno essere, l'immigrato sudafricano ha deciso di commentare la polemica scrivendo: “I radicali di sinistra sono davvero arrabbiati perché hanno dovuto prendersi del tempo dalla loro giornata impegnata a lodare Hamas per chiamarmi nazista. […] Francamente, hanno bisogno di trucchi sporchi migliori. L’attacco ‘tutti sono Hitler’ è così vecchio“.
Peccato che a dirlo non fossero "i radicali di sinistra", ma i suoi referenti:

Il problema parrebbe dunque inverso. Mentre lui irride una sinistra che vedrebbe riferimenti al nazifascismo ovunque, a preoccuparci dovrebbero essere quei sostenitori che non solo vedono gli stessi riferimenti, ma li apprezzano pure.
Ed i neonazisti, quelli veri, sono convinti che Trump stesse celebrando il suprematismo bianco:

Perché Musk non attacca i neonazisti che gli attribuiscono una gestualità nazista?