Salvini è certo che la "vergogna" siano le indagini dei giudici e non la fuga di Almasri a spese dei contribuenti?

I fatti parrebbero abbastanza evidenti. La polizia italiana ha arrestato un criminale libico accusato di torture efferate. Nordio e Piantedosi non hanno risposto ai giudici che chiedevano la convalida dell'arresto, ma Piantedosi ha firmato un ordine di espulsione che ha garantito al criminale un lussuoso viaggio in prima classe che gli garantisse la fuga a spese dei contribuenti italiani.
Salvini non ha mai criticato l'accaduto, ed oggi dice che la "vergogna" non sarebbe quanto accaduto ma il fatto che la magistratura voglia fare chiarezza. Ed ovviamente promette leggi che limitino i giudici nell'applicare la legge nei confronti di politici:

Pare grave voglia presentare la loro riforma della giustizia come uno strumento per limitare la possibilità di indagare i politici che sbagliano. Ed è aberrante non veda problemi con politici che sono responsabili della fuga di un criminale.
Non meno preoccupante è il tono con cui Salvini presenta la sua idea di "giustizia" come se fosse una sua vendetta personale contro i giudici che hanno osato indagarlo.
Almasri fa parte di un gruppo militare islamista chiamato Rada e dal 2021 gestisce l'Istituto di Riforma e Riabilitazione della polizia giudiziaria di Tripoli. Uomo di fiducia del signore della guerra Abdel Raouf Kara, il leader della milizia che controllo l'aeroporto e le carceri, iniziò la sua carriera militare contro le forze di Gheddafi e poi contro l’Isis e infine contro i mercenari di Haftar.
È stato più volte in Europa e in Italia, prima che fosse emanato un mandato di cattura internazionale a suo carico. È accusato di omicidi e torture, nonché di gestire traffico di denaro e scafisti che portano migranti in Europa.