Provita Onlus va all'attacco dei servizi che offrono supporto alle vittime di discriminazione omofoba


L'organizzazione forzanovista Provita Onlus continua a dettare l'agenda del governo. Ottenuto un divieto all'educazione sessuale nelle scuole e imprecisati corsi di fertilità da imporre alle bambine, hanno deciso di dichiarare guerra ai servizi che offrono aiuto psicologico e legale alle vittime della loro discriminazione.
In particolare, il gruppo di estrema destra contesta il finanziamento pubblico di 80.000 euro a favore del progetto Gay Help Line 800 713 713, che ogni anno riceve oltre 20.000 contatti da tutta Italia, di cui circa 3.600 relativi a episodi di discriminazione e aggressioni.

«Si tratta di un finanziamento identico a quello concesso dalla precedente Giunta Zingaretti nel 2019, che dimostra come il cambio di amministrazione non abbia portato alcuna discontinuità nell’abuso dei fondi pubblici per sostenere attività di stampo ideologico da parte delle lobby Lgbtqia+», dichiara Jacopo Coghe a nome della lobby forzanovista. Infuriato perché una giunta di destra non ha tolto supporto alle vittime della loro ideologia, ha poi aggiunto: «Pro Vita & Famiglia denuncia con preoccupazione il fatto che tali attività, in particolare quelle relative alla scuola, ai percorsi di transizione di genere e al contatto con realtà Lgbtqia+, possano veicolare messaggi inappropriati o addirittura pericolosi, specialmente per adolescenti e minorenni che dovessero accedere o comunque entrare in contatto con il servizio. È inoltre legittimo chiedersi quale sia il reale interesse pubblico di tali attività e perché debbano essere finanziate con i soldi dei contribuenti».
Ad oggi, Provita Onlus non ha mai manifestato "preoccupazione" per i suicidi tra ragazzi e per le crescenti aggressioni. Però è preoccupata che qualcuno non possa essere discriminato per compiacere le loro mire discriminatrici.
Jacopo Coghe sostiene anche che l'elettore di destra voterebbe solo chi garantisce la discriminazione dei figli altrui: «Se, dopo l’Umbria, il centrodestra non vuole rischiare di perdere anche la Regione Lazio, deve assolutamente impedire il ripetersi di questi gravi cedimenti a lobby elettorali del centrosinistra e mettere in campo con urgenza più provvedimenti concreti per sostenere la famiglia e la natalità».

Il 27% delle vittime di violenza omofobica sono minori dagli 11 ai 18 anni. La violenza familiare sui minori ha una frequenza elevatissima, nel 26,7% dei dopo il coming out si registrano insulti, minacce e violenze psicologiche. Inoltre risultano in aumento al 27% gli attacchi a coppie dello stesso sesso in luoghi pubblici.
Praticamente, Coghe vorrebbe togliere ogni contrasto a quella violenza, sostenendo ideologicamente che l'elettore di destra ambisca ad una società fondata sulla discriminazione e sulla violenza. Ed è altresì inte4ressante sostenga che un governo dovrebbe rispondere unicamente ai privilegi dei propri elettori e infischiarsene di garantire i diritti costituzionali di chi viene da lui sommariamente ritenuto elettore di sinistra.
E dato che la loro Maria Rachele Ruiu si è candidata con Fratelli d'Italia e non è stata eletta, pare abbastanza sconcertante osservare che oggi è lei a governare il Paese attraverso quella loro lobby di estrema destra che si occupa di attaccare i diritti di gay, donne e studenti.
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