Salvini continua ad attaccare la Giustizia


Il leghista Salvini continua a proporsi come il ministro che non solo critica, ma dissente dalla Giustizia a seconda della convenienza e dell’ideologia politica personale. Si arrabbia quando è lui ad essere indagato per sequestro di persona, ma poi dice che le sentenze siano errate quando non entra nel merito dei fatti:



Naturalmente, Salvini non ha avuto la decenza di ricordare che la sentenza è stata emanata da una Corte d'Assise, la quale è composta da otto giudici, di cui solo due sono magistrati. Ma la realtà non sarebbe stata utile alla sua campagna denigratoria contro la magistratura. E forse, 30 anni di carcere per un 70enne non fanno grande differenza, anche se Salvini parrebbe sempre ambire alla massima pena tranne quando sono i leghisti a finire in tribunale o bisogna sentenziare sui 49 milioni rubati agli italiani dal suo partito.
Ma soprattutto, perché parla di tutto fuorché dei continui guasti che quotidianamente provocano il ritardo di numerosi treni?

Il caso risale al 13 giugno 2022, quando Montefusco, dopo un’escalation di conflitti familiari, ha ucciso a colpi di fucile le due donne nella loro casa a Cavazzona. La Corte di Assise ha riconosciuto delle attenuanti generiche perché si è ritenuto che l'uomo non avrebbe mai agito in quel modo se non fosse stato «spinto dalle nefaste dinamiche familiari che si erano col tempo innescate». «Arrivato incensurato a 70 anni, non avrebbe mai perpetrato delitti di così rilevante gravità se non spinto da una condizione psicologica di profondo disagio, umiliazione e frustrazione».
Poi si può essere d'accordo o meno, ma bisognerebbe entrare nel merito dei fatti e non lanciare populistiche conclusioni. Ancor più se si è esponente di un partito che nei confronti di Turetta pareva più attento ad attaccare la famiglia della vittima che l'assassino.
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